Con l’auto elettrica per Milano. Quante domande dalla generazione «iPod»

MilanoC’è l’automobilista curioso che si affianca e la squadra. C’è la signora alla moda che in via Montenapoleone l’osserva e chiede lumi al marito. C’è, infine, lo studente appassionato che, uscito da scuola, si ferma e pone mille domande sull’autonomia della batterie, sulle prestazioni e sul prezzo. In fondo, saranno proprio i ragazzi della generazione «i» (quelli degli iPhone, iPod eccetera) che compreranno queste vetture in futuro. Insomma, passare inosservati, in centro a Milano, con una Mitsubishi i-Miev, a trazione completamente elettrica ed emissioni zero, è impossibile. Un po’ per via del design snob a ovetto e un po’ perché la giapponesina si distingue scattando agile e silenziosa nel traffico. Fa sentire come Michael J. Fox, nel film «Ritorno al futuro», che al volante della DeLorean Dmc andava a spasso nei secoli impressionando i passanti. Chi, però, si aspetta entrando in questa city-car di trovare schermi al plasma o cloche al posto del volante rimarrà deluso. La i-Miev è un’auto vera. Ha quattro posti comodi racchiusi in una carrozzeria lunga 340 centimetri e ha un bagagliaio di forma regolare che contiene le sporte della spesa e un trolley.
L’unica concessione al futuro è il quadro della strumentazione composto da tre cerchi che indicano lo stato di carica della batteria, la capacità di guida «ecologica», il contachilometri digitale che stima anche l’autonomia rimasta.
Finalmente, è ora di staccare la spina dalla colonnina di ricarica, e partire. Le spiegazioni erano state semplici: girare la manopola d’accensione, posta sulla destra dello sterzo, aspettare qualche secondo e via. Detto, fatto ma non avvertiamo nessuna reazione dell’auto. Verrebbe voglia di imprecare contro il tecnico che ti ha dato le istruzioni, ma subito appare un confortante «ready» in verde sul display. Innestata la marcia del cambio automatico su Drive (ci sono anche le posizioni Eco per il risparmio di batteria e Brake per il recupero di energia durante le discese) e, dopo aver spinto sull’acceleratore, l’auto parte con sollecitudine e ringrazi Dio di aver contato sino a dieci prima di protestare.
Al volante, la prima cosa che si nota è il silenzio assoluto. La seconda è che «spremendola» la stabilità è buona grazie anche al baricentro basso, figlio della mole del pacco batterie agli ioni di litio (prodotte dalla Lithium Energy Japan) installate sotto al pianale. A sorprendere, però, è la potenza erogata in fase di accelerazione e ripresa. La coppia di 180 Nm è disponibile appena si sfiora l’acceleratore. L’auto raggiunge i 130 e vanta un’autonomia media intorno ai 150 chilometri. Poi, occorre ricaricare le batteria o collegando un cavo alla presa di corrente di casa per sette ore (al costo di 2 euro) oppure approvvigionandosi in colonnine trifase in soli 20 minuti (80% della capacità).

La i-Miev è già in vendita in Giappone a circa 33mila euro e questo dovrebbe essere il prezzo con cui sbarcherà in Europa a fine 2010. Gli allestimenti, però, saranno più ricchi con Esp, Airbag frontali, laterali e a tendina, climatizzatore e volante e leva del cambio in pelle.

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