L’auto italiana sfida l’Europa

nostro inviato a Montecarlo

Per l’Italia il 2006 è stato caratterizzato dalle prime di prove di sorpasso. Da una parte Fiat Auto, che dopo aver superato a novembre in Europa il gruppo Renault, si è fatta riprendere il mese scorso dai francesi (0,6% di differenza); dall’altra, invece, nel 2007 il nostro Paese è pronto a riconquistare, dopo 7 anni, la seconda posizione nella classifica europea ai danni del Regno Unito e alle spalle della Germania, grazie anche agli incentivi alla rottamazione. E se Fiat Auto cercherà di approfittare dell’effetto Bravo (lancio a fine mese), e 500 (vendite da settembre), per mettersi ancora dietro Renault, il mercato italiano confermerà quest’anno il momento di grazia cercando di rosicchiare qualche posizione alla Germania. Con quello tedesco (+3,8%), l’Italia ha segnato nel 2006 la crescita maggiore (+3,7%) di immatricolazioni, staccata di solo 202.273 unità dal Regno Unito. Il nostro Paese, in pratica, potrà approfittare delle incertezze e dei timori che l’aumento di 3 punti percentuali dell’Iva in Germania (dal 16 al 19%) sta creando tra i consumatori. E se è vero che solo uno dei tre punti è stato scaricato sugli utenti (gli altri sono a carico di produttori e rivenditori), le compagnie petrolifere non hanno concesso sconti.

Logico il disappunto degli automobilisti che, per evitare brutte sorprese, avevano anticipato ai mesi scorsi l’acquisto dell’auto. «Forse - spiega Promotor - l’anticipo di domanda di fine 2006 sarà pagato dal mercato tedesco nei primi mesi del 2007».

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