Politica

L’avventura cominciò con la prova del Maggiolino

Un numero monstre di oltre seicento pagine: Quattroruote inaugura così, con un'edizione in buona parte dedicata alla storia, sua e nostra, i festeggiamenti per i propri 50 anni. Pagine scandite dagli articoli più significativi - memorabili e per molti versi assai attuali i pezzi attraverso i quali il fondatore di Quattroruote Gianni Mazzocchi faceva le pulci ai politici per le tasse sulla benzina e la rete stradale - e dalle prove su strada di mezzo secolo, in un caleidoscopio di inchieste, anticipazioni, novità e consigli.
Ecco il protagonista della prima prova di durata, un Maggiolino Volkswagen, capace di percorrere 20mila chilometri a oltre 110 di media sull'autostrada del Sole ed ecco le rubriche di servizio, che inauguravano la linea diretta tra i lettori e un avvocato, esemplare di professionista allora quasi inavvicinabile. E sono numerose le iniziative con cui Quattroruote ripercorre la propria storia: domani, a Milano, la giornata di celebrazioni cui intervengono il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, il senatore Giulio Andreotti, i giornalisti che hanno lavorato con Gianni Mazzocchi e poi, i rappresentati della community dell'auto, dall'Aci ad Autostrade e a Unrae, da Pininfarina a Giugiaro, da Jean Todt all'ad di Fiat Sergio Marchionne.
A festeggiare il compleanno della testata, c'è pure l'uscita della nuova edizione russa e il lancio dell'inedito magazine CarEmotion, che l'Editoriale Domus dedica al car tuning, la personalizzazione dell'auto che oggi pare rappresentare un fenomeno virulento e assai contagioso. Ciliegina sulla torta dei festeggiamenti di Quattroruote, anche un francobollo che riproduce la prima copertina della rivista, del febbraio 1956. Un omaggio delle Poste italiane al ruolo assunto dalla rivista nell'educazione degli automobilisti e all'impegno, a mo' di difensore civico ante litteram, nel sostenere le ragioni del consumatore. Contro la sovrattassa sulla benzina, che nel '56 costituiva un primato mondiale (128 lire al litro, di cui 91 finivano in tasse), il dilagare dei cartelloni pubblicitari lungo strade e autostrade, i conti ingiustificati dei meccanici più disinvolti e poco attenti alla regola d'arte, i costi crescenti d'uso e manutenzione dell'auto, nonché a favore della guida sicura, di polizze assicurative più vantaggiose per gli automobilisti e di nuovi percorsi autostradali.

Battaglie di ieri, insomma, che sono le stesse di oggi.

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