L’avvocato perquisito ma non indagato

Preso atto del contenuto dell’articolo, redatto da Chiara Carenini con il quale la mia persona viene menzionata come accusata di peculato e si afferma che presso la mia abitazione sono stati trovati beni di lusso di vecchietti sono a precisare quanto segue. Evidentemente il Vostro giornale, contrariamente a quanto prescrive la norma di legge nonché la regola dettata dall’etica, non si è certo premurata di riscontrare la verità della notizia riportata ma ha fantasticamente scritto sulla mia persona creandomi un serio e gravissimo danno alla mia dignità di persona e di professionista. Infatti, il giorno 15 settembre la mia abitazione in Camporosso, il mio studio professionale in Camporosso nonché la mia seconda abitazione in Sanremo (quest’ultima ignota agli Ufficiali ed al Pm, che hanno rispettivamente effettuato e disposto la perquisizione, ma da me correttamente menzionata per onere alla verità) ma nulla è stato trovato e nulla è stato sequestrato. Non solo! Dall’esame del decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Torino si evince con chiarezza che non sono indagata e la misura nei miei confronti è stata richiesta solo perché sono stata per un breve periodo protutore di Carazzai Teresa. Pertanto, ai sensi e per gli effetti della legge sulla stampa, è doveroso che venga pubblicato entro domani con collocazione medesima al giornale pubblicato oggi, quanto segue «l’Avv.

Barbara Marchiol non è indagata, è stata raggiunta dal decreto di perquisizione unicamente perché è stata per un breve periodo protutore della Teresa Carazzai, dalla perquisizione effettuata dagli Ufficiali dei Carabinieri della Procura della Repubblica di Torino presso le sue due case di domicilio e del suo studio professionale nulla è stato ritrovato e nulla è stato sequestrato».

Prendiamo atto della precisazione. Come peraltro correttamente precisato ai lettori, l’articolo era la trasposizione integrale del testo dell’agenzia Ansa.

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