È vero, Dostoevskij scriveva in mutande perché aveva impegnato i pantaloni al Monte di Pietà, ma lui, appunto, era Dostoevskij. Oggi i romanzieri - quanto a tenore di vita e condizioni di scrittura - sono abituati meglio. Soprattutto gli americani, che da bravi professionisti campano di royalties, mica di stile e filosofia. Notizia: anche loro saranno costretti a tirare - un po - la cinghia. Da un articolo di Jeffrey Trachtenberg sul Wall Street Journal, infatti, apprendiamo che larrivo degli e-book sta cambiando, in peggio, le cifre che gli editori anticipavano ai propri autori. Trachtenberg racconta la storia dellagente letterario Sarah Yake e dei suoi inutili tentativi di piazzare a importanti editori newyorkesi il romanzo Sleight di Kirsten Kaschock, che reputava molto buono. Alla fine, autrice e agente si sono ritrovati a valutare tristemente lanticipo di soli 3500 dollari offerto dalla Coffee House Press di Minneapolis. «Una piccola frazione - scrive Trachtenberg - del tipico anticipo pagato da una grossa casa editrice».
La colpa di tutto questo? «La rivoluzione digitale - scrive Trachtenberg - ha scompigliato il modello dellindustria editoriale e sta avendo ora un impatto sulla carriera dei giovani scrittori». Gli fa eco lagente letteraria Ira Silverberg: «Gli anticipi degli editori sono oggi ai minimi». La nuova economia delle-book, di fatto, ha abbassato automaticamente le cifre: se negli Usa un hardcover viene venduto in libreria a 28 dollari, leditore ne intasca 14, lautore 4,20. Un e-book costa di media 12,99 dollari: alleditore ne vanno 9,09 e allautore «solo» 2,27. Siccome in America gli e-book stanno esplodendo (gli introiti derivati dalla loro vendita sono saliti tra il 3 e il 5 per cento rispetto allanno scorso, attestandosi sull8 per cento di tutti i ricavi degli editori, e cè chi dice che nel 2012 gli e-book rappresenteranno tra il 20 e il 25 per cento di tutti i titoli venduti), ecco che allora diventa facile dar loro la colpa. A esempio Nan Talese, che in America pubblica giganti come Ian McEwan e Margaret Atwood, prevede che quello che è successo nel mondo della musica, a causa del download a basso costo, succederà anche nel mondo delleditoria: «Per quanto riguarda la possibilità di vivere facendo gli scrittori: è meglio avere unaltra fonte di reddito».
Cè però qualche voce fuori dal coro «Le cose stanno diversamente - ci dice però Vicki Satlow uno dei più importanti agenti del mercato anglosassone- e la colpa non è delle-book.
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