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L’eco del Premio Paganini dall’Occidente all’Oriente

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Nonostante tutto, il Premio Paganini va avanti. Intorno al concorso tra i più prestigiosi al mondo, al Carlo Felice si è alzata una trincea difensiva, che lascia fuori bombe sindacali ed eterne lotte tra acerrimi nemici. Finché c'è musica, c'è speranza; per il dopo si vedrà. Ai piani alti del torrione infatti, invece, si respira aria serena, con la presentazione dei finalisti del Paganini a pochi minuti dalla prova con l'orchestra, che come promesso, tutela il Premio ed era attiva sul palco. Quattro sono i giovani concorrenti prescelti che si contenderanno l'ambito riconoscimento sabato e domenica pomeriggio (ore 15; costo del biglietto 7 euro, 4 euro ridotto; abbonamento ai due pomeriggi 10 euro, 6 euro ridotto) accompagnati dall'orchestra diretta da Christopher Franklin. Fedor Roudine (Francia, 18 anni), Stefan Tarara (Germania, 24 anni), Yu-Chien (Taiwan, 16 anni), Dami Kim (Corea del Sud, 21 anni): una lotta all'ultimo crine (d'archetto) alle prese con il Concerto n.1 di Paganini - obbligatorio per tutti i partecipanti - e un altro concerto a scelta, tra cui quest'anno, accanto all'inflazionato (e splendido) Caikovskij, svettano Sibelius e Beethoven. Talento, preparazione e atteggiamento in scena: questi i parametri con cui si valutano i concorrenti.
«C'è stata una notevole unità di pensiero nel giudizio dei giurati - afferma Zachar Bron, presidente della Giuria - Abbiamo riscontrato nei giovani partecipanti, anche in coloro che non abbiamo ammesso in finale, ottime capacità, che li aiuteranno nella loro futura carriera e magari nella prossima edizione del Premio». Perché allora, se tutti sono bravissimi, solo quattro finalisti visto che il numero massimo di ammessi è sei? «Avere preparazione e talento non significa necessariamente meritare l'ultima sfida - sostiene Roberto Iovino, direttore artistico ad interim - sono tutti molto giovani e spesso devono ancora raggiungere la piena maturità. Questo è un requisito indispensabile per un musicista di alto livello. Contiamo di rivedere alcuni di loro a Genova tra due anni». E a proposito della prossima edizione, la 54°, già pronto e servito il bando per gli aspiranti concorrenti, che si ritroveranno sul palco del Carlo Felice (incrociando le dita) tra il 19 e il 30 settembre 2012. «Direi che è una presentazione obbligatoria - continua Iovino - se vogliamo essere a tutti gli effetti una manifestazione biennale; nel 2008 non siamo riusciti a prepararlo, ma d'ora in poi sarà la normale prassi». Tra le manifestazioni collaterali, mercoledì 29 a Palazzo Ducale (ore 20.

30), un concerto organizzato dall'associazione «Amici di Paganini» che avrà come protagonista la violinista Bin Huang (membro della giuria e vincitrice dell'edizione del 1994); un ricordo di Giorgio Ferrari, direttore artistico del Premio e Presidente di giuria dal 1988 al 2002, di cui la Huang eseguirà un brano. Ingresso libero.

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