L’Ecopass è bollente, meglio congelarlo: deciderà il referendum

Il comitato dei saggi incaricati otto mesi fa da sindaco e maggioranza di trovare una soluzione contro smog e traffico ieri ha messo sul tavolo il risultato. Trasformare Ecopass in un pedaggio esteso a tutte le auto - comprese Euro 5 e diesel con il filtro - ma con solo due tariffe, più basse di quelle attuali. E vietare l’ingresso (anche a pagamento) ai motori più inquinanti. Per rafforzare l’effetto il provvedimento andrebbe accompagnato al raddoppio delle aree pedonali in centro, l’aumento delle preferenziali per i mezzi, la drastica riduzione della sosta in superficie. L’area in prospettiva andrebbe estesa alla circonvallazione della 90/91 ma «ad oggi non ci sono le condizioni, i mezzi sono insufficienti». I colonnelli di Pdl e Lega riuniti a casa del sindaco hanno ascoltato e poi scelto di congelare il tema fino a dopo i referendum sull’ambiente che dovrebbero tenersi il 12 giugno. Cioè, dopo le elezioni. Per evitare di entrare ora nei dettagli (pagano tutti o solo i non residenti, quanto, quali esenzioni o abbonamenti?). «É molto importante ascoltare il parere dei cittadini» afferma il sindaco, anche se la copertura finanziaria suggerita dal quesito referendario per estendere il ticket (60 milioni) viene indicata in un pedaggio per tutti e più caro, di 5 e 10 euro. «É troppo esoso non metteremo mai cifre così alte» assicura la Moratti. I 60 milioni verrebbero prelevati casomai dai fondi in arrivo con il federalismo.

E De Corato assicura che il Pdl «è contrario a quelle tariffe e all’estensione alla 90/91». Categorica la Lega, anche sullo studio dei saggi: «Li abbiamo ascoltati ma per noi chi oggi non paga non dovrà pagare neanche in futuro. Ecopass va abolito quindi no anche al referendum».

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