«L’Ecopass è l’unica soluzione Le altre città ci imiteranno»

«L’Ecopass è l’unica soluzione Le altre città ci imiteranno»

Almeno il Natale lo ha passato in famiglia. Ma per l’assessore alla Mobilità del Comune Edoardo Croci, a sei albe dall’Ecopass, sono giornate di superlavoro.
Il 2 gennaio si avvicina. Tutto pronto per l’ora x?
«Tutto è predisposto al meglio. Il cuore del sistema sarà la super-centrale di piazza Beccaria: da lì sorveglieremo i 43 varchi, sposteremo a seconda delle esigenze i mezzi mobili sul campo. Sia in corrispondenza che prima dei varchi scopriremo i cartelli col logo Ecopass, ci saranno molti vigili istruiti per dare informazioni. I primi giorni useremo anche pubblicità mobile, cartelli giganti con tutte le regole sui camioncini».
I centralini saranno bollenti..
«Con il sindaco abbiamo deciso di potenziare lo 02.02.02, ci saranno circa 300 operatori, oltre a quelli del numero verde Atm».
Si poteva fare di più per la comunicazione?
«La campagna è stata massiccia, su tv locali, giornali, internet, il sindaco ha scritto a tutte le famiglie milanesi. Era mirata a raggiungere il 90% dei soggetti che entrano ogni giorno in città, quindi su Milano, e sulla prima e seconda cintura. Ci sono pannelli a messaggi variabili sulle autostrade e tangenziali, a giorni saranno distribuiti 2 milioni di opuscoli ai caselli, negli autogrill e benzinai.
Primo obiettivo?
«I mezzi pubblici sono stati potenziati già da ottobre, in anticipo: contiamo di vedere più gente sui tram e meno in auto. Ma l’inizio al 2 gennaio sarà soft, molta gente è in vacanza».
Si parla già di un mare di deroghe.
«E si sbaglia. Precisiamo che a oggi non ne è stata data neanche una. Ci siamo attenuti ai criteri di pubblica sicurezza, emergenza sanitaria e servizio pubblico, comprendendo i taxi ma stanziando anche 500mila euro per incentivi a rinnovare le vecchie auto bianche. Gli autobus di linea hanno libero accesso, quelli dei turisti no. Nessuna deroga agli infermieri: in casi eccezionali, se personale sanitario e agenti usano mezzi privati per motivi pubblici di emergenza o reperibilità sono esonerati, ma è obbligatoria la certificazione del direttore sanitario. Si tratterà di qualche caso al giorno».
E i commercianti? La trattativa si chiude oggi?
«Li incontrerò alle 12 e vedremo. Ma non si è mai parlato di 500 deroghe, i criteri saranno molto restrittivi. Per ragioni igienico-sanitarie potremmo dare il via libera a chi trasporta alcuni beni deperibili».
Il presidente della Provincia Filippo Penati avrebbe un dossier per dimostrare che l’Ecopass è inutile.
«La Provincia ha condiviso con Comune e Regione un piano di azioni anti-inquinamento, tra cui c’e l’Ecopass. Proprio la Provincia ha chiesto di introdurre un’addizionale sul pedaggio in tangenziale: qualcosa di simile, anche se il processo è più lungo. Dopo che si è dibattuto già a lungo sull’Ecopass, a una settimana dall’avvio mi sembra di retroguardia e poco saggio criticare ancora uno strumento su cui, tra l’altro, anche Penati aveva espresso giudizi positivi».
Anche i comitati promettono battaglia e ricorsi.
«Non ci preoccupano, il Codacons ne ha già presentato uno, molto articolato, ed è stato bocciato».
Nessuna paura?
«Non ci preoccupa niente, tutto è stato fatto per bene e con cura. Certo, siamo consapevoli che un provvedimento così innovativo richiederà un periodo di rodaggio, inutile pensare che tutti lo applicheranno al meglio da un giorno all’altro».
Però?
«Abbiamo la consapevolezza e l’orgoglio che Milano, di fronte a una situazione critica per lo smog, criticata pure dal New York Times, ha preso una strada all’avanguardia per affrontare il problema ambientale con risolutezza. Anche Bloomberg dice che lo farà a New York. I sindaci che hanno il coraggio di scontentare qualcuno pensando alla salute di tutti sono all’avanguardia. E l’Ecopass darà uno stimolo anche all’innovazione tecnologica».
In che modo?
«Milano influisce sul mercato. A Londra non c’è differenza tra tipo di motore e tariffa, da noi chi più inquina più paga.

Siamo i primi al mondo a introdurre un provvedimento che punta a limitare sia traffico che inquinamento. Si presta a essere copiato e influenzerà le case produttrici di auto: per vendere, andranno verso mezzi sempre più puliti».

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