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L’energia pesa ancora sul carovita

A maggio prezzi al consumo in crescita dello 0,3% sul mese e del 2,2% sull’anno, come in aprile

da Milano

L'alto costo dell'energia pesa ancora sui prezzi al consumo, che in maggio hanno mantenuto il ritmo di crescita di aprile, confermando le attese degli economisti. «Il dato italiano è in linea con il consensus. Nelle diverse voci del dettaglio c'è un forte calo nelle comunicazioni, una stabilità delle componenti core e un aumento dei trasporti, ma il tendenziale rimane stabile», commenta Luigi Speranza di Bnp Paribas.
Secondo la stima preliminare diffusa ieri dall’Istat, infatti, la voce trasporti ha frenato (più 0,5% contro il balzo dell’1% in aprile) rimanendo, però, sostenuta e risultando uno dei principali fattori di traino dell'indice, complice la spinta in arrivo dal settore energetico. A maggio l'indice Nic dei prezzi al consumo ha registrato un rialzo dello 0,3% su mese e del 2,2% su anno, come in aprile. L'armonizzato Ue (Ipca) ha segnato una variazione in aumento dello 0,3% su mese e del 2,3% su anno (più 0,9% e più 2,3% in aprile).
Secondo gli economisti il calo di domanda per voli aerei del periodo post-pasquale non è intervenuto quest'anno a moderare le spinte inflazionistiche, dovute ai carburanti, sulle tariffe aeree, a causa delle festività italiane successive alla Pasqua. Lo stesso fattore è pesato sulla voce «alberghi, ristoranti, bar» che ha registrato in maggio un incremento congiunturale dello 0,4% e un tendenziale del 2,4%, da 0,6% e 2,3% di aprile.
Passando alla voce comunicazioni, si registra una contrazione superiore alle attese - meno 0,8% su mese e meno 3,2% su anno - che compensa l'altrettanto inatteso balzo della componente «altri beni e servizi»: più 0,7% e più 2,9%.
Per i mesi a venire gli economisti concordano nel vedere l'inflazione italiana al di sopra del 2%. «Guardando avanti vedo un'inflazione molto vischiosa, che fluttuerà in maniera stabile appena sopra il 2% senza discese significative sotto tale soglia nei prossimi nove-dodici mesi», dice Marco Valli di Ubm. E Carmen Nuzzo di Citigroup afferma: «Ci aspettiamo che il tasso tendenziale si mantenga a 2,2% nel corso dell'estate, e, come media annua, prevediamo un 2,3% per via dell'aggiustamento trimestrale delle tariffe a ottobre, che risentirà dei prezzi dell'energia».
Sempre ieri, Istat ha pubblicato anche l'indice dei prezzi alla produzione di aprile che ha segnato un aumento dell’1% su mese dopo quello dello 0,6% di marzo.

Su base annua, l'indice ha accelerato a 5,5% che si confronta con il 4,5% del mese precedente, segnando il massimo dal dicembre 2000.
L'Istat diffonderà il dato definitivo relativo agli indici Nic, Foi ed Ipca di maggio il prossimo 14 giugno.

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