L’Eni punta ai giacimenti nel Congo

da Milano

Si torna ai vecchi tempi, quelli delle acquisizioni fatte pezzo per pezzo, di British Borneo (2000), Lasmo (2001) e Fortum (2002), ma che alla fine davano risultati: è questa la logica che sta dietro alle trattative dell’Eni con la francese Maurel & Prom per l’acquisto di giacimenti nella Repubblica del Congo. L’Africa occidentale è da anni al centro dell’interesse del gruppo petrolifero italiano, già presente in importanti Paesi produttori come l’Angola e la Nigeria. D’altro canto l’ad Eni, Paolo Scaroni, mentre proseguono i difficili colloqui con i russi della Gazprom, deve accrescere le riserve guardando anche ad altri Paesi. Anche perché, nel frattempo, gli importanti giacimenti del Mar Caspio si stanno dimostrando decisamente ostici e l’avvio dello sfruttamento subirà nuovi ritardi. L’Eni ha smentito l’intenzione di lanciare un’offerta per l’intera Maurel & Prom, ma ha confermato trattative per l’acquisto di alcuni asset, che fonti francesi indicano appunto nei giacimenti congolesi.

Lo scorso anno la società francese aveva già venduto attività in Congo per 158 milioni, mentre nello scorso giugno aveva comunicato di aver raggiunto positivi risultati nelle perforazioni di nuovi pozzi. La Maurel & Prom è stata indicata anche come possibile preda del gruppo petrolifero pubblico indiano Indian Oil Corp. E ieri è salita in Borsa a Parigi del 4,8%, mentre l’Eni ha perso lo 0,75 per cento.

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