Per l’esordio live di The Devil, Nick The Nightfly suona in «casa»

È nato a Glasgow, in Scozia, e il suo accento «molto pittoresco» ce lo ricorda di continuo, ma dopo oltre un quarto di secolo trascorso all'ombra della Madonnina, è a tutti gli effetti milanese. In città ha messo su casa, famiglia e ci lavora. Come voce storica dell'etere nostrano e come musicista. Ad essere pignoli, leggendo le biografie si scopre che Nick The Nightfly, al secolo Malcolm McDonald, cominciò proprio come cantante-chitarrista. E che a metà anni Ottanta ebbe pure una chance come solista: incise per la Emi una versione dance di «I shot the sheriff» di Marley. Nessuno se ne accorse, tuttavia, in quel periodo una sua amica, conosciuta a Mosca quando entrambi facevano parte del coro di Adriano Celentano, lo convinse a fare la radio. Si chiamava Novella Hazan e all’epoca era la moglie dell'editore di Radio Montecarlo. Da lì in avanti Nick sarebbe diventato un deejay di culto, il re delle «Montecarlo nights». Il «palcoscenico» ideale per promuovere la sua passione contagiosa per il jazz. Un sound, libero, trasversale e contaminato, che diffonde anche attraverso i concerti con l'inseparabile Montecarlo Nights Orchestra, zeppa di solisti jazz diretti da Gabriele Comeglio.


Per la premiere live di «The devil», ultima fatica discografica (in una manciata di inediti ha unito le forze con Paolo Fresu e l'amica Sarah Jane Morris), Nick «suona» in casa. Stasera sarà al Blue Note, il jazz club di cui è da sempre direttore artistico.
Stasera, ore 21 e 23.30
Blue Note, via Borsieri 37

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