L’Europa respinge le italiane

La Roma del basket salva la faccia persa troppe volte in questa stagione, ma il successo netto (69-48) sui resti di Lubiana non serve a niente perché la vittoria (83-75) del Maroussi sull’inguardabile Maccabi dell’ultimo quarto ad Atene butta fuori dall’Eurolega un’altra squadra italiana lasciando soltanto a Siena l’onere di rappresentarci nella seconda fase a 16 squadre dove la Grecia ne porta tre e la Spagna addirittura quattro.
Boniciolli sta tentando di cambiare il vestito della Lottomatica ma, purtroppo per i suoi sogni, la pelle resta quella che ha portato i romani a farsi autocanestro in due partite chiave: quella persa ai supplementari in casa col Maccabi e quella ancora più grave contro il Maroussi che nei giorni del caos, cambio di allenatore, giocatori alla sbarra, vinse di 13 a Roma prendendosi il vantaggio che ieri è stato onorato con il successo sui campioni israeliani.
Per il nostro basket un’inverno più freddo non riusciamo a ricordarlo, dopo l’estate dei veleni dove la Nazionale è caduta addirittura in quarta fascia europea, quarta fra i derelitti di un Europa che neppure ci aveva voluto ai campionati in Polonia.
Domani a Freisong, periferia di Monaco, in Baviera, sapremo in quale inferno andrà la Nazionale affidata a Simone Pianigiani che lunedì, dopo l’incontro con Meneghin a Milano, sceglierà finalmente i collaboratori tecnici, si parla di Caja, Dalmonte, Bechi o Capobianco, nella speranza che il presidente federale riesca a tenere lontano dalla squadra azzurra quelli che già lavorano per farlo cadere, gli stessi che non gli facilitano il lavoro, quelli che sanno bene dove stanno i voti e le debolezze di un sistema che il grande basket europeo boccia anche a livello di club.
Nel futuro europeo restiamo con Siena nella manifestazione più importante, con la Benetton nella coppa bassa e la Scavolini nella terza corsa, chiamata eurochallenge.
Non ci sono scuse per nessuno e se Milano, alla fine, non ha avuto fortuna e salute, bisogna pur ricordare che ha vinto tre partite in tutto, senza un guizzo, una reazione forte, mentre Roma, altra società che ha sicuramente investito milioni di euro, come del resto l’Armani, si è fatta del male da sola prima di capire che tipo di pasticcio era stato fatto a livello tecnico, anche se, come si vedrà in futuro, certi giocatori hanno aperto il fuoco amico per nascondere le loro evidenti debolezze.
La speranza è che Siena, che ieri ha dovuto stringere i denti per reagire alla solita strapotenza del Barcellona (vittoriosa sui toscani per 85-70) che sembra davvero oggi la più forte in Europa, possa arrivare fino alle finali di Parigi.

Come unica e magrissima consolazione abbiamo ancora in corsa due allenatori italiani, Messina con un Real che sembra molto indietro, e Scariolo, guida del Khimki, squadra della regione di Mosca, ma pure per loro il futuro non sembra davvero roseo. Impiccati nel nostro piccolo cortile, con una Lega sfasciata, ora andremo avanti sull’aia di casa, pieni di paura perché sappiamo che anche alla Nazionale noi stessi renderemo la vita impossibile.

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