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L’ex imperatore fugge via e dà la colpa ai giornalisti

«Smettetela di dire cose non giuste su di me». Moratti e la squadra: «Dobbiamo aiutarlo»

L’ex imperatore fugge via e dà la colpa ai giornalisti

Jacopo Casoni

da Milano

La desolazione dello stadio vuoto e la tristezza di Adriano: questi i motivi dominanti della serata, seppur felice, dell’Inter. Sul brasiliano triste il commento arriva da Juan Sebastian Veron: «La tristezza gli arriva nel momento in cui non gli riescono le cose a cui era abituato. Noi faremo di tutto per aiutarlo, ma da parte sua ci deve essere il massimo impegno». Come Veron gli altri interisti. L’uomo partita Cruz: «È triste? È normale, tutti se lo attendono trascinatore come sempre, ma per noi attaccanti capitano i momenti no». «Gli dobbiamo stare accanto» dice invece Materazzi, e il presidente Facchetti conferma: «Sì, vicino, perché è giovane e ha bisogno di aiuto». Facchetti sottolinea poi che, per quanto concerne la convocazione del brasiliano con la Seleçao, «il nostro medico ha scritto al loro spiegando che il giocatore ha bisogno di cure adeguate e di restare qui. Se ci dicessero di no, dovremmo necessariamente avvalerci dell’accordo sulle amichevoli». Insomma, comunque vada, Adriano non si unirà alla sua nazionale.
Del campione triste parla anche patron Moratti: «Non è in un grande momento, non è in forma. Per lui è importante rimanere sereno: deve fare il meglio, da professionista e da bravo ragazzo, e senza neanche patemi d'animo. Ce la farà benissimo...». Un momento no che può incidere sulla stagione dell’Inter? «Non è un dramma: se su una rosa di 20 giocatori uno o due non sono al top, ci sono altri che possono sostituirli».
Roberto Mancini prova a parlare solo della partita: «Siamo andati sotto nell’unico tiro in porta che il Porto ha fatto. Abbiamo avuto qualche momento di smarrimento nel primo tempo, ma la ripresa è stata migliore e abbiamo imposto la nostra supremazia». Quindi, anche per lui, la questione Adriano. «Ha dei problemi, noi cerchiamo di aiutarlo. Però va lasciato in pace dentro e fuori dal campo. Il privato è cosa sua».
Da parte sua Adriano, uscito senza un sorriso, se n’è andato a fine partita senza fare festa con i compagni, scuro in volto, preoccupato e senza voglia di parlare. «Sono contento per la vittoria dell’Inter, non ci sono altri problemi. Abbiamo vinto, questo è importante», le uniche parole sfuggitegli prima di salire in macchina.

Poi lo sfogo: «Tornerò a sorridere quando smetterete di parlare di cose che non sono giuste su di me».

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