Gianandrea Zagato
«Quando mi è stato chiesto di far parte della lista civica di Bruno Ferrante, be mi sono un po stupito». Ammissione di Amedeo Giuliani, ex segretario della Uil, che insieme allex assessore Guido Aghina (giunta Tognoli), un giorno sì e laltro pure viene tirato in ballo dallo staff dellex inquilino della Prefettura.
Giuliani si dice «interessato» sottovalutando evidentemente il peso della Rosa nel pugno che, sullaffaire della lista civica dellex prefetto, continua nellopera di contenimento: non è un mistero che Roberto Biscardini sta facendo fuoco e fiamme contro questipotesi perché «non serve» o, almeno, se «non a chi pensa che si possa drenare qualche voto da destra e da sinistra nellambiguità». Messaggio chiaro seguito dallinvito a Ferrante di «ripensarci, altrimenti? lo dissuaderemo con ogni mezzo». Minaccia che Nando Vertemati, segretario provinciale Sdi, accompagna con unannotazione: «Solo un sindaco precario che sa di non avere futuro politico si chiude ai partiti e organizza solo soletto la sua squadra di governo». Nota che è risposta a quella volontà più volte espressa dallaspirante sindaco dellUnione di tenere la coalizione fuori dai giochi per le poltrone assessorili, «la prerogativa di formare la squadra è del sindaco, e non dei partiti».
Leit motiv dellex prefetto giudicato di troppo, soprattutto dopo lidea di tenere per sé la delega alla Cultura. Calcolo, questultimo, frutto di una strategia di basso profilo: in gioco cè la casellina del vicesindaco che Rifondazione vuole per sé e che i Ds vogliono occupare invece con Carlo Cerami poiché il sindaco - questa è la tesi della Quercia - ha limprimatur della Margherita. Quadretto che, dunque, spinge Ferrante a raggranellare qualche delega per poi, successivamente, cederla ai suoi sponsor diretti. Disegno sgradito per ovvie ragioni a chi, allinterno della sua coalizione, vuole far pesare la «propria diversità» e quindi, come fa sapere Biscardini, «in ragione dei risultati elettorali, dopo la vittoria, discutere della composizione della giunta». Idem per Nando Dalla Chiesa che sostiene di «non voler chiudere prima le strade, le energie che potrebbero essere messe a disposizione».
Motivo in più per rispondere picche a «questa strana idea della lista civica, dove il ruolo di Ferrante sarebbe sminuito se si limitasse a essere il leader di una lista del quattro o cinque per cento» aggiunge Biscardini.
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