L’ex prete «Idea stimolante»

«Questa è stata proprio una bella iniziativa, sono contento che la facciano. Stimola la mia Fede. Ma farei come a Barcellona dove stanno preparando una contro campagna che sponsorizza i credenti». A parlare è don Francesco Barbero, prete sospeso a divinis nel 2003 proprio da Joseph Ratzinger quando era prefetto della Congregazione della Fede. Oggi gestisce una comunità di base a Pinerolo che raccoglie quella che definisce la chiesa dei cacciati fuori: «una Chiesa divertente, non quella monotona dei bigotti». Lui che definisce il Papa un «buttafuori» è passato da Genova per presentare il suo libro «Omosessualità e Vangelo» non a caso proprio pochi giorni dopo l’intervista che un quotidiano locale ha dedicato ad un sacerdote omosessuale. Si occupa proprio dei preti gay don Francesco, «sono ottimi sacerdoti e molti vivono ancora nella chiesa gerarchizzata e soffrono del loro stato perché subiscono l’inquisizione vaticana. Nel Vangelo non mi risulta che Gesù abbia mai fatto distinzioni». Tornando sul caso del sacerdote ligure che ha dichiarato la sua omosessualità don Barbero sostiene essere «una persona ottima, amato dalla sua comunità. I suoi rapporti con altri uomini? Sì effettivamente questo è un limite, ma il celibato dei sacerdoti ormai è solo una questione di facciata».


Alla presentazione del libro era presente anche Alberto Villa dell’associazione gay «Certi diritti» e tra i promotori del Gay Pride: «Una delegazione di omosessuali cattolici il prossimo 13 giugno parteciperà sia al nostro corteo sia alla processione - spiega Villa -. Non c’è nessuna contrapposizione con il cardinale Bagnasco».

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