Sessantacinquemila nuovi posti di lavoro in 5 anni, «solo per la realizzazione e la gestione del sito». Un valore aggiunto di 7,5 miliardi di euro tra 2010 e 2015, con un ammontare di produzione attivata pari a oltre 13 miliardi. Poi 38mila volontari coinvolti, una previsione di 29 milioni di biglietti venduti. Dati snocciolati ieri in consiglio comunale dal sindaco Letizia Moratti, prima che laula approvasse con 39 voti a favore e 5 astenuti la delibera per la costituzione del Comitato per la candidatura di Milano allExpo 2015.
Il dibattito si è concentrato soprattutto sul tema e le sedi scelte per lesposizione. Perplessità, dal centrosinistra, perché a partire dal tema delluomo e dei grandi problemi dello sviluppo sostenibile si è scelto di focalizzarsi sul «diritto ad unalimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta». «Cosa centra il cibo con Milano?», ha domandato il capogruppo della Lista Fo, Basilio Rizzo. «Siamo il secondo comune agricolo del Paese», ha replicato il sindaco, ricordando che «Milano si candida come sede ma il progetto sarà nazionale, e il nostro Paese ha molto da dire sul tema della produzione agricola di qualità». Il «cuore» della manifestazione sarà invece la nuova fiera di Rho-Pero, che ad oggi offre però solo 50 dei 170 ettari necessari per lExpo, e alle obiezioni la Moratti risponde che «è previsto lallargamento dellarea espositiva, che nel frattempo dovrà continuare la sua attività, e lampliamento sarà fatto tenendo conto dellinteresse pubblico dellarea». Al verde «saranno dedicati 80 nuovi ettari». Ma lExpo 2015 approderà anche ad Arese e contribuirà a valorizzare larea.
«Con lExpo 65mila posti di lavoro»
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