Lexport made in Italy torna a salire anche nei Paesi Ue. La ripresa ha messo a segno un significativo +7,3% nello scorso febbraio. È il rialzo più ampio dal settembre nero (2008). Cresce anche limport che contribuisce però al peggioramento del saldo commerciale, in aumento a 2.332 milioni. Tuttavia, nel diffondere i dati, lIstat precisa che i tassi tendenziali potrebbero essere rivisti.
Secondo lIstituto, nei primi due mesi del 2010 la Cina registra, dopo Turchia e Mercosur, il più forte incremento delle esportazioni italiane. Tra gennaio e febbraio, infatti, lexport verso Pechino è cresciuto del 32,7% (+51,5% quello verso la Turchia, +39,7% per il Mercosur).
«Negli ultimi due anni - dice Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero - quando la crisi ha fatto sentire maggiormente i suoi effetti, il trend delle esportazioni italiane verso i Paesi extra-europei mostra un progressivo spostamento delle nostre imprese dai mercati maturi, ovvero Stati Uniti, Giappone e Svizzera, alle economie più dinamiche, che stanno già trainando la ripresa mondiale, quali Cina, India, Turchia e Mercosur. Se poi alle esportazioni extra Ue dei primi due mesi dellanno sottraiamo quelle dei mercati maturi, lincremento su base annua è del 5,4% e non più del 3,3%».
Il ministero dello Sviluppo economico, commenta attraverso il viceministro con delega al Commercio estero Adolfo Urso, il momento favorevole: «Dopo la ripresa delle esportazioni nei mercati extra Ue, il made in Italy cresce anche in Europa. È un segnale importante, che aspettavamo, e ci fa essere più fiduciosi sulla ripresa. Nessun declino, quindi, semmai un Paese che grazie alle sue aziende e i suoi prodotti sa crescere nel mondo. Era dallottobre 2008 che le nostre esportazioni verso lUe risultavano in costante caduta, mese dopo mese, con cali spesso a due cifre nella fase più acuta della crisi mondiale.
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