L’Fmi sfiducia il governo greco: «Poche riforme, servono più aiuti»

Il Fondo monetario internazionale dubita della capacità della Grecia di ridurre il proprio debito. Secondo quanto pubblicato dal tedesco Der Spiegel, Atene dovrà, a parere dell’Fmi, fare di più per consolidare le proprie finanze.
L’alternativa è rappresentata da maggiori svalutazioni del debito per i creditori privati oppure da un maggiore impiego di risorse per il salavtaggio della Grecia da parte dei Paesi di Eurolandia. Il Fondo è stato anche molto critico sulla mancanza di riforme. La riscossione delle tasse è languente e anche le privatizzazioni sono state inferiori alle aspettative.
A quanto si evince dal documento in possesso del settimanale tedesco, il Fondo monetario punterebbe dunque a ritoccare alcuni punti chiave dell’attuale piano di salvataggio. E l’occasione sarà la prossima missione della troika (oltre all’Fmi ci sono anche Ue e Bce)in programma per metà gennaio che dovrà decidere sulla nuova tranche di aiuti attesi da Atene e ritenuti essenziali dal governo Papademos per evitare il default e l’uscita del Paese dall’euro.
A fare la differenza rispetto a quanto già stabilito nel programma non è solo la mancata attuazione delle riforme. Il peso maggiore sul debito arriva infatti dal peggioramento della congiuntura e dal deterioramento dell’economia greca. Le stime indicano infatti per il 2011 una contrazione del pil di oltre il 5 e mezzo per cento.


A metà dicembre il Fondo ha già insistito sulla necessità per la Grecia di non aumentare più le tasse e di ridurre massicciamente la spesa per il settore pubblico, unico modo per evitare che il deficit resti bloccato intorno al 10% del pil.

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