«L’ho inventato 20 anni fa ma ho vinto solo tre volte»

da Milano

Somiglia tutto a Harry Potter e forse lo è. Riccardo Albini ha 53 anni, due figli e una voglia di giocare che non finirà mai. Ha inventato il Fantacalcio, lanciato il Sudoku, organizzato i mondiali di Rompicapo. Ha fondato un’azienda, la Nonzero, che pubblica Logic Art, rivista di gioco intelligente, e Sudoku Mix. Ogni volta che non riuscite a venire a capo della soluzione di un Sudoku, sappiatelo, la colpa è sua. E a volte le sue creature gli sfuggono di mano.
Albini, ha sentito? Il Fantacalcio adesso è sceso in campo sul serio.
«E io mi sono organizzato: ho comprato la mia quota dell’Ebbsfleet United, 35 sterline, più o meno 50 euro. Non potevo certo essere io quello che manca all’appello...».
Dovevo immaginarlo. E su cosa scommette?
«In questo momento sulla vittoria contro il Torquay United, finale della FA Carlsberg Trophy, che è una specie di coppa Italia di serie C».
Finalista al primo colpo? Mica male come inizio...
«Si gioca il 10 maggio, a Wembley, e io sarò là. Devo studiare bene la formazione da mandare in campo...»
Se l’aspettava che la sua fantacreatura diventasse realtà?
«Proprio no. Peccato, avrei voluto inventarla io questa cosa».
E avrà futuro?
«È un esperimento, si vedrà. Così a naso direi che di possibilità di successo ne ha proprio pochine...»
Ma cosa dice? Come pochine?
«Beh, pensavo la stessa cosa quando ho lanciato il Fantacalcio».
È un’epidemia però. Inghilterra, Spagna, Israele, forse Italia...
«È il segno della voglia delle persone di riprendersi il pallone, di toglierlo dalle mani dei pochi che lo governano».
Così spariranno tutti i presidenti.
«Meglio. I tifosi ne sanno di più».
Mica sempre...
«Sono i tifosi la ragione di esistere della squadra, è il loro amore che da senso al calcio. Poi prenda Chi vuol essere milionario».
E cosa c’entra?
«Quante volte il concorrente che chiede l’aiutino al pubblico sbaglia? Quasi mai. Quindi...».
Però come si fa ad allenare con migliaia di vice collegati?
«Almeno non si darà più la colpa all’allenatore se si perde».
E mettere d’accordo chi vuole Sheva e chi non lo vuole?
«Si vota. Non è il modo ideale di dirimere le questioni ma è il migliore che c’è».
Perché non scommettere in Italia?
«Qui è tutto molto più complicato. Ci sono leggi, regole, obblighi che alla fine scoraggiano ogni iniziativa».
Cos’ha dato il Fantacalcio al calcio?
«Più competenza. Per mettere insieme la tua squadra devi studiare, conoscere, imparare. E poi ti affezioni per forza anche agli avversari, fai il tifo per loro, ti va via l’odio».
Tutto nato ormai una vita fa.
«Vent’anni giusti, erano gli Europei di Germania. Ricordo che Zenga si beccò un fallo a due in area. Mai più viste punizioni di quel tipo».
Cosa non le piace più della sua creatura?
«Mah, direi che oggi come oggi si possono anche sostituire i voti con le statistiche».


Lei gioca sempre al Fantacalcio?
«Come no? Formazione 3-5-2: Fontana, Mexes, Materazzi, Stovini, Ledesma, Montolivo, Cigarini, Volpi, Gattuso, Quagliarella e Lavezzi».
E vince?
«Tre campionati in vent’anni. Praticamente mai...».

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