L’ideologia nella pittura, dai balilla agli anni di piombo

T estimone oculare di un presente fin troppo complesso e contraddittorio, Mimmo di Marzio, giornalista e pittore elabora il fatto di cronaca in pensiero che diventa azione, trasformando le immagini fotografiche dei giornali in icone storiche e al contempo di grande contemporaneità. Su una parete della Galleria Wannabee ti accoglie una Medea contemporanea, dall’espressione tragica, è il ritratto della Melanconia. Si tratta di una vedova speranzosa che guarda con occhi languidi e attoniti il «prodotto della stupidità umana», le vittime e i carnefici radunati da una civiltà disumanizzata dall’ideologia dove il senso della vita e del reale è stato perduto. E «Ideologica» è il titolo della mostra a cura di Roberto Borghi la cui preview si è avuta in questi giorni e che avrà luogo per tutto il mese di settembre nella galleria di via Thaon de Revel 3. Di questi martiri e carnefici del nostro tempo Di Marzio ne ha rappresentati parecchi. Dai mega ritratti formato tessera del giudice Vittorio Bachelet ucciso dalle Br al terrorista nero Mario Tuti, all’adunata dei piccoli figli della Lupa alle scolarette cinesi che agitano il Libretto rosso di Mao. Monocromie dai bianchi ai neri, fino ai rosa e ai viola, con cui l’autore ha voluto esprimere i drammi attraverso il loro ricordo mediatico con larghe pennellate espressioniste. Su una parete campeggia Aldo Moro, proprio come lo riproduceva la drammatica foto della sua prigionia con la stella delle Brigate Rosse sopra il capo in un mix di toni che richiamano le foto di allora scolpite nel nostro immaginario, mentre su un’altra tela campeggia il suo ritrovamento dentro alla Renault che fungeva da bara in via Caetani a Roma (1978).

E poi ancora un’esercito di crocerossine dal copricapo lungo e bianco che spingono carrozzine, militi ignoti, un gruppo di atleti piegati dal peso del regime fanno di questi olii su tela una cronaca che va ben oltre la realtà, perchè Di Marzio rimette in questione la celebrazione mediatica del potere politico, dei poteri in generali, del fanatismo religioso stendendo un filo rosso tra Oriente e Occidente.

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