di Licia Ronzulli*
Caro Direttore,
leggo con disincanto la cronaca del dibattito dell’ultima seduta della Commissione Vigilanza Rai, in cui gli esponenti dell’Italia dei Valori sono insorti perché si è dato troppo spazio nei tg alla telefonata del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Gli uomini di Di Pietro hanno gridato allo scandalo, hanno parlato di «informazione a senso unico» perché il premier, dopo dieci giorni di isolamento forzato, interviene per radio o telefono. Se il primo ministro parla alla nazione, illustra cosa intende fare per il Paese, per l’Idv si tratta di «spot gratuito» e chi se ne frega se coinvolgere i cittadini, informarli è un esercizio della democrazia. Per il partito dell’odio civile e militante, Berlusconi non va solo oscurato, va anche zittito. Mi viene da pensare che i seguaci del On. Di Pietro si sentano in dovere di «finire» il lavoro iniziato da Tartaglia in piazza Duomo: lui ha costretto il premier ad una convalescenza forzata e quindi fisicamente lontano da Palazzo Chigi, loro adesso vogliono anche togliergli la parola. Secondo l’Idv sono servi del padrone tutti coloro che fanno parlare il presidente del Consiglio, voluto dalla maggioranza degli italiani, mentre promuovono il Tg3 che ha scelto di diventare il megafono ufficiale di Di Pietro e di tutti coloro che fanno dell’insulto la loro bandiera.
Ma sa, caro Direttore, è bene che vada così, anzi non potrebbe andare meglio! Più l’Idv va in onda e più la gente si rende conto di quanto siano ridicoli. Più i vari Di Pietro, Belisario, Lannutti e «banda bassotti» al seguito, parlano e più gli italiani capiranno quanto importante sia che queste persone rimangano minoranza del Paese. Lasciamogli tutto lo spazio che chiedono, si autoisoleranno, si delegittimeranno da soli perché non hanno argomenti per gli italiani.
Ma a chi legge, vorrei ricordare che questi politici sono gli stessi che hanno denunciato al Parlamento Europeo la mancanza di libertà di stampa in Italia. Di Pietro è lo stesso che ha comprato pagine sui giornali internazionali per dire che il nostro è un Paese in pericolo perché non c’è libertà di stampa. Sono gli stessi senatori e deputati dell’Idv che danno del «dittatore» al nostro presidente del Consiglio che poi chiedono di «oscurare e zittire»: concetti che rievocano un clima in voga negli anni Venti in Italia o, guardando ai giorni nostri, di cui si fregiano i regimi autoritari della Corea del Nord o dell’Iran. È questo a cui si ispira l’Italia dei Valori? Diamogli spazio, concediamogli servizi in tv o pagine sui giornali.
*Europarlamentare Pdl
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