L’incantesimo delle cascate sul fiume Serio

Domenica sarà aperta la diga del Barbellino e per mezz’ora l’acqua tornerà a cadere per 315 metri

L’incantesimo delle cascate sul fiume Serio

Alle 11 in punto di domenica prossima, 26 agosto, sarà il suono di una sirena ad avvisarvi: allora avrete qualche secondo per fissare l'inquadratura e scattare le foto. Le cascate del fiume Serio, fra le più alte d'Italia con 315 metri di sviluppo, rinascono così, solo cinque volte l'anno e dopo il suono tondo di un allarme che avvisa che la soprastante diga del Barbellino è stata aperta.
Con un triplice salto di 106, 74 e 75 metri lo scroscio dell'acqua riprende possesso di quella gola di roccia che Madre Natura avrebbe previsto come letto del fiume, ma l'incantesimo dura solo mezz'ora: alle 11.30 il «rubinetto» della diga viene richiuso perché l'uomo ha piegato la natura ai suoi desideri e quest'acqua viene utilizzata dal 1931 per produrre energia. Per questo per la maggior parte dell'anno l'acqua del Serio è convogliata nell'incavo del Barbellino, culla utile e preziosa per le valli sottostanti. Cinque volte l'anno però le esigenze dell'uomo lasciano spazio allo spettacolo di ben 10mila metri cubi d'acqua che tornano a scorrere, con un urlo liberatorio, giù per la valle.
Il 26 agosto e poi il 23 settembre sono le ultime due date del 2007 per godersi la cascata. In queste occasioni il borgo di Valbondione (chi percorre l’autostrada A4 deve uscire a Bergamo e poi seguire per la Val Seriana) si anima di eventi e mercatini e contrada Malsana, il punto abitato più vicino alle cascate, "poche baite al sole d'or", come recita un vecchio adagio alpino, è invasa da curiosi amanti del trekking in cerca del punto migliore per godersi lo spettacolo.
Inutile avvicinarsi troppo alle cascate: meglio restare lungo la traccia del sentiero che in poco più di un'ora di buon cammino conduce al Rifugio Curò, 0346.44076, sulle rive del lago che sovrasta la cascata. È qui, a mezza via, che le cascate sono visibili nella loro interezza e anche di qui si può udire il rombo dell'acqua che comincia a defluire, in un crescendo di attesa ed emozione.
La foto più bella (che, mettetevi l’anima in pace, non riesce quasi mai) è quella delle primissime gocce d'acqua che formano il primo salto, ma è meglio serbar nel cuore l'intera sequenza. Poi, quando l'acqua viene richiusa ci si può concedere un lauto pranzo alpino al rifugio o rientrare in paese. Il fiume sta già dormendo, fino alla prossima libera uscita. Per ulteriori informazioni contattare il comune di Valbondione al numero 0346.44004.
Tenere conto, in ogni modo, che per organizzare l'escursione si può partire da Fiumenero, dalla Stala di Möstacc, 0346.44113, che offre alloggio, ristorazione e dove si vendono ottimi formaggi d'alpeggio e salumi.

Sulla via del ritorno tappa al ristorante Della Torre a Clusone, telefono 0346.23804, chef-patron Luca Rota Nodari, per gustare piatti capaci di interpretare in modo nuovo le materie prime locali, paste fatte in casa e dolci creativi, tra cui il tortino di carote con conserva di albicocche.

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