L’inciucio Pd-Udc sfratta l’ex pm

Ha ottenuto una valanga di voti, senza apparentamenti coi partiti tradizionali. Eppure lui, Nicola Magrone, ex procuratore di Larino ed ex parlamentare dei Progressisti, che alle ultime amministrative da solo ha raccolto più dell’11%, non farà parte del consiglio comunale di Modugno, centro industriale alle porte di Bari. Il motivo: grazie a un inciucio, non suffragato però da un accordo formale tra il neo eletto sindaco Mimmo Gatti Pd e l’Udc, il posto che gli sarebbe spettato come consigliere d’opposizione andrà invece alle liste collegate a Filippo Bellomo, candidato centrista. Per il battagliero ex magistrato che a Larino ha portò avanti l’inchiesta sul crollo della scuola Jovine a San Giuliano di Puglia non le ha mandate a dire.

L’ex procuratore ha definito il caso di Modugno «unico in Italia» sostenendo che al Comune siederanno di fatto soltanto consiglieri di maggioranza. Su Modugno pende anche la bufera giudiziaria su presunte irregolarità nelle concessioni edilizie. Tra gli indagati l’ex sindaco Giuseppe Rana (Pd passato a una lista civica) e l’assessore Api Vito Carlo Liberio.

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