Intanto lui se ne sta buono buono nella zona alta della classifica perché il suo disco, vedrete, non farà tanto rumore, ma venderà un bel po di copie. Daltronde capita sempre così, a lui: non parte mai a razzo ma poi è sempre lì ai primi posti. «Tutte le canzoni di Unaltra direzione - spiega quasi dun botto - sono state suonate dal vivo ». Ed è vero: queste tredici canzoni hanno un bel suono e regalano quelleffetto puro delle registrazioni al volo, fatte quasi con la furia di chi segue lispirazione e se ne frega delle quisquilie tecnologiche. Filippo Neviani è un bravo ragazzo di Sassuolo, provincia di Modena, il mondo lo conosce come Nek e i maligni continuano a pensare che lui sia sempre lo stesso di «Laura non cè», il tormentone del 1997 che dal festival di Sanremo sbarcò poi dappertutto. Nek era il prototipo del cantante per ragazzine: bello, sensuale, capace di non sembrare irraggiungibile. Boom.
«Da allora - spiega lui - ho cercato di superare i preconcetti di chi pensa che faccia solo canzoni per i giovani».
Insomma, Nek cresce. E lo fa con il suo pubblico, cosa sempre più rara in un mercato usa e getta. Daltronde eccola qui la dimostrazione: il penultimo cd «La stanza 26» era, lo dice anche lui, «volutamente monocorde» e invece questo «Unaltra direzione» è pieno di riflessi diversi, dal rock maturo della splendida «Perdere il controllo» (forse la più bella del cd) alle venature dark di «Unora di più» o al riff che sembra dei Police di «Quante cose sei» fino alla malinconia di «Per non morire mai» che poi si libera in un fraseggio di chitarra capace di lasciare il segno. «Io vivo quello che scrivo e in questi due anni - spiega - ho collaborato con una onlus. È stato importantissimo perché ho imparato a vedere nel mio prossimo qualcosa di nuovo. Ora non guardo più solo allamore, mi chiedo anche i perché delle relazioni tra le persone». Insomma Nek, che di questo cd ha registrato anche una versione in spagnolo, ha preso davvero unaltra direzione, che è quella attesa da tutti: ha allargato lo spettro della sua musica senza farsi schiacciare dalle pressioni, dallattesa di fare in fretta un altro successo o dalla golosità di essere ancora lidolo delle ragazzine che deve girar scortato per la strada.
Sarà per questo che il nuovo cd ha un peso specifico superiore agli altri ed è il mattone giusto - corposo e resistente - su cui costruire il futuro. Intanto lui se ne va in tour nei teatri «perché non ci suono dal 2004» e rimarrà sul palco fino alla fine dellanno. E poi chissà.
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