L’incubo di una donna che ha dimenticato 17 anni in una notte

Naomi, 34 anni, si è svegliata pensando di essere una liceale: "Che choc sentire un bimbo di 10 anni chiamarmi mamma". La storia di questa donna di Manchester diventerà un romanzo

L’incubo di una donna  
che ha dimenticato  
17 anni in una notte

La sua storia sembra un po’ quella del film Peggy Sue si è sposata, quando una donna dopo un collasso torna indietro negli anni, ai tempi delle superiori. È un bel ritorno al passato il suo, rivede i genitori e perfino i nonni e ritrova il grande amore. Conoscendo che cosa accadrà in futuro eviterà di ripetere gli stessi errori. Peccato che nella vita vera le cose non vadano mai come nei film. Una signora inglese di Manchester è tornata indietro nel tempo di 17 anni, ma soltanto nella sua memoria. Naomi Jacobs, madre single di 34 anni, nel 2008 si è risvegliata pensando di avere meno della metà dei suoi anni e di essere in procinto di dare l’esame di maturità. Oggi, dopo aver recuperato a fatica quasi tutta la sua memoria racconta la sua straordinaria esperienza in un libro. Il suo è un caso rarissimo di amnesia provocato, secondo quanto pensano i medici, da un forte stress. Parte del cervello semplicemente smette di ricordare e cancella gran parte della vita vissuta.

Quando si svegliò, quella mattina del 2008, Naomi non ricordava altro se non di essersi coricata nella parte inferiore del letto a castello della sua stanza da ragazza e di essersi addormentata pensando ad un ragazzo della sua scuola che le piaceva un sacco. Il risveglio fu uno choc. «Mi guardai allo specchio e vidi una donna con le rughe che mi fissava - racconta Naomi - poi questo bambino che poteva avere circa dieci anni apparve all’improvviso e cominciò a chiamarmi mamma. Fu in quel momento che cominciai ad urlare. Non avevo la minima idea di chi fosse, non pensavo che fosse molto più giovane di me e di certo non ricordavo di averlo messo al mondo. Cominciai a singhiozzare in modo incontrollato. Dire che ero pietrificata è dire poco - continua Jacobs - volevo solo la mia mamma. Non potevo neanche pensare di essere andata a dormire in un secolo e di essermi svegliata in un altro».

Il trauma è enorme. Naomi non sa nulla di quello che le è accaduto personalmente in quegli anni e ignora ciò che è accaduto nel mondo. Non conosce Internet, non sa usare un telefonino. Ricorda invece come si guida perché a collassare è stata la parte emotiva della memoria ma non quella pratica. I medici le spiegheranno che a colpirla è stata una rara forma di amnesia dovuta allo stress.
Lentamente la signora riuscirà a rimettere insieme i frammenti dei suoi diciassette anni perduti ripescando tra le pagine dei suoi vecchi diari. Tutto sarà importante per aiutarla a ricordare: numeri telefonici, appuntamenti segnati nelle vecchie agende. E spesso non si tratterà di un’esperienza piacevole. «A quindici anni pensavo che all’età di 32 sarei stata una persona importante e avrei conquistato il mondo - ricorda la donna che è stata una studentessa di psicologia - fu scioccante e deludente scoprire che invece ero diventata soltanto una persona con una vita ordinaria, una madre single che abitava con suo figlio in una council house e viveva del sussidio statale».

Per Naomi è stato come dover fare i conti con tutti i suoi fallimenti, scontrarsi con una realtà che non avrebbe mai voluto conoscere, passare dall’età sognante dell’adolescenza in cui tutto è possibile a quell’adulta segnata dal disincanto. Un passaggio che avviene per tutti, ma non nell’arco di una notte.

«All’inizio facevo molta fatica anche solo ad uscire di casa - spiega la signora - ma alla fine con l’aiuto di tutta la mia famiglia sono riuscita ad affrontare di nuovo il mondo con le sue sfide». Adesso Naomi afferma che quest’esperienza, per quanto sconvolgente, l’ha resa più forte dando una svolta alla sua vita. Il finale, questa volta, è bello come quello di un film.

«Sono riuscita a realizzare il sogno che avevo fin da ragazzina - conclude Naomi - diventando una scrittrice e trasformando quest’evento traumatico in un libro». Adesso Naomi, che si riconosce nuovamente allo specchio, può finalmente godersi suo figlio e la sua età, quella vera.

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