L’India accusa: regia straniera dietro la strage

Bilancio a 200 vittime. Ancora nessuna rivendicazione La polizia: «Vogliono colpire lo sviluppo economico»

da Nuova Delhi

«È stata un’operazione ben coordinata e ben preparata e sembra che dietro a tutto questo ci sia un’importante potenza». Con queste parole ieri Raghuvanshi, il capo dei reparti antiterrorismo di Bombay, ha commentato le esplosioni che due giorni fa hanno ucciso almeno 200 persone e ferite oltre 700. Sempre ieri gli investigatori indiani hanno esaminato i resti dei treni squarciati due giorni fa dalle otto esplosioni che hanno fatto tremare Bombay nell’ora di punta serale, alla ricerca di indizi utili all’identificazione dei responsabili. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione dell’attentato.
Riguardo alla matrice, un alto ufficiale di polizia ha dichiarato che gli investigatori starebbero seguendo tracce che portano a possibili legami con il gruppo militante del Kashmir Lashkar-e-Tayyaba, che ieri ha negato di avere avuto alcun ruolo. Intanto crescono le tensioni con il Pakistan. New Delhi non ha gradito le affermazioni del ministro degli Esteri di Islamabad, Khursheed Mehmood Kasuri, secondo il quale i recenti attacchi sono da collegare alle questioni irrisolte tra i due Paesi, che offrono agli estremisti pretesti per strumentalizzazioni.
«Non abbiamo prove certe, ma Lashkar-e-Tayyaba potrebbe essere coinvolto, visto lo stile dell’attacco», ha detto Pasricha, direttore generale della polizia dello Stato di Maharashtra, dove si trova Bombay. Tuttavia, altri funzionari indiani si sono mostrati più cauti, sottolineando come sia troppo presto per puntare il dito contro qualunque gruppo.


Il direttore della polizia ha affermato che i responsabili dell’attacco hanno voluto colpire Bombay per minare il futuro del Paese: «Siamo in pieno sviluppo. I prossimi 10-15 anni vedranno protagonista il nostro Paese, per cui è normale che alcune persone anti-nazionaliste non si sentano a loro agio in questa situazione».

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