I dati macroeconomici diffusi ieri indicano comunque che leconomia Usa conferma di aver imboccato la strada della ripresa. Il settore dei servizi a marzo ha registrato la crescita più forte da circa quattro anni a questa parte mentre i compromessi per lacquisto di case esistenti a febbraio hanno segnato laumento più consistente dallottobre 2001. Lindice di settore, lIsm, è balzato a 55,4 punti da 53 di febbraio, battendo anche le previsioni degli economisti che si aspettavano un rialzo più modesto a 54 punti. La soglia 50 fa da spartiacque tra espansione e contrazione del ciclo. Al tempo stesso i contratti preliminari per lacquisto di abitazioni usate a febbraio sono aumentati dell8,2% rispetto al mese precedente, quando erano calati del 7,8%. Anche in questo caso lincremento registrato è decisamente al di sopra delle attese, e mostra, affermano alcuni analisti, come il mercato immobiliare si stia in qualche modo riprendendo dalla crisi che lo ha travolto.
«I dati sono più che incoraggianti e rinforzano la tesi generale che la ripresa negli Usa prosegue nella giusta direzione», dichiarano concordi gli analisti. Spiegano: «Il settore manifatturiero è in forte crescita e sta contribuendo a trainare il Paese fuori dalla recessione», e inoltre «leconomia americana è tornata a creare occupazione». A marzo, infatti, sono stati creati 162mila posti di lavoro, il maggior rialzo da tre anni a questa parte.
Sullaltro fronte dellAtlantico, in Europa, le cose vanno diversamente, con i punti interrogativi sempre aperti sul «caso» Grecia. Ieri il vicepremier di Atene, Theodoros Pangalos, ha contrattaccato dicendo che il Portogallo non dovrebbe restare neutrale sulla questione dellaiuto Ue per i membri in difficoltà dopo che i leader si sono accordati su una rete di protezione finanziarie per la Grecia lo scorso 25 marzo. «Voi siete le prossime vittime... », ha affermato in unintervista a un giornale di Lisbona. Spero che non accada, che la solidarietà prevalga e che si trovi una via duscita a questa escalation. Ma se questo non succede, la prossima vittima sarà il Portogallo». Alla domanda se egli creda che la crisi possa allargarsi nella zona euro, Pangalos ha risposto: «Sì, certamente. È accaduto a noi adesso perché siamo in una situazione peggiore, ma potrebbe accadere anche in Spagna e Portogallo». Frattanto, sul nodo Grecia si delinea un nuovo scontro tra la Germania e gli altri partner Ue.
PStef
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