E adesso i medici danno la colpa alla stampa. Per loro linfluenza A è un problema secondario, che non merita tutto il risalto che giornali e televisioni offrono quotidianamente allopinione pubblica. I morti, le classi decimate, i vaccini necessari per cronici e donne incinte? Sono notizie sensazionalistiche, a cui non si deve dare troppo peso. Secondo il presidente della Commissione vaccini della Società italiana pediatri, infatti, linfluenza H1N1 è un virus mediatico e lattenzione che gli dedicano i mezzi di informazione è del tutto ingiustificata: «Questo è un virus mediatico - ha detto chiaro e tondo il dottor Alberto Ugazio intervistato alla radio Cnr media -. Non discuto il fatto che ci si trovi di fronte a una pandemia e che questa provochi vittime, ma lesposizione sui mass media è del tutto ingiustificata. Basti pensare che linfluenza stagionale causa un numero di morti dieci volte superiore. E anche tra i bambini la normale influenza causa ogni anno decine di decessi che però non fanno notizia».
Latto di accusa di Ugazio, ha naturalmente fatto il giro dei quotidiani sotto accusa. E proprio dalle pagine di un quotidiano rilanciamo alcune obiezioni. Del tipo: chi fino a ora ha smorzato i toni della pandemia fino a demotivare la gente a farsi il vaccino? Chi ha svilito limportanza dellimmunizzazione di massa per evitare che la pandemia si ripresenti lanno prossimo magari con mutazioni del virus ancora più virulente? Ma Ugazio sembra non accorgersi della gravità di una diffusione di massa del nuovo virus: «Le ipotesi di una mutazione del virus sono scontate e creano solo allarmismo», replica il pediatra. Vero. Ma solo in parte. Questo giornale ha sempre trattato le notizie sullinfluenza suina con molta cautela, ma non si può evitare di dare spiegazioni sul virus, i suoi pericoli e sulla necessità di prevenzione. Che proprio una fronda dei medici tenta di far abortire consigliando ai propri pazienti di sopportare linfluenza con stoicismo. Tanto, se poi ci scappano complicazioni polmonari, ci sono sempre antibiotici e ospedali. Ma proprio le complicazioni, in assenza di vaccino, fomentano gli allarmismi. E non si possono arginare le paure della popolazione quando ci sono anche bambini che muoiono per colpa di questo virus cattivo. Ma i pediatri si sorprendono che i giornali si occupino del decesso di una bimba di 8 mesi, positiva al virus H1N1, allospedale Cardarelli di Napoli per una polmonite bilaterale. Eppure la pandemia fa paura non solo all'Italia, ma al mondo interno. LOrganizzazione mondiale della sanità invoca da mesi la necessità di una vaccinazione di massa, lancia quotidianamente bollettini di vittime, dice che siamo al livello massimo di allerta. Milioni di individui si sono vaccinati per evitare il blocco delle attività essenziali e no.
E nel nostro piccolo, parliamo dellItalia, i numeri pesano come macigni. Lultimo bollettino emesso dal ministero della Salute, non è così rassicurante. I casi stimati in Italia sono 785.000, con 161 ricoveri e 29 decessi sinora, di cui 11 in Campania. La quasi totalità delle vittime, è vero, aveva patologie gravi pregresse allinfluenza: alcune vittime erano affette da tumori in fase terminale.
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