Riccardo Signori
nostro inviato
a Francoforte
Un giornalista giapponese, sudato e trafelato, è arrivato in tribuna stampa proprio allultimo minuto, mentre il meraviglioso popolo inglese, in tribuna, faceva venir la pelle doca al mondo cantando linno e il sole cominciava a spiegar come sarebbe stata la giornata lavorativa di Beckham e compagnia. Ecco Beckham: quando il piede del principino ha carezzato la palla finita sulla zucca maldestra di Gamarra, eppoi in gol, leccitazione del giapponese ha preso le dimensioni della goduria. Che bello esserci! avrà pensato. Poi ci siamo dimenticati di lui, salvo unocchiata distratta, tra sbadigli e sbuffi, quando mancavano un paio di minuti alla fine. E in quel momento il giapponese dormiva. Sì, dormiva perduto nel paradiso sognato con Beckham e stordito, anzi cloroformizzato, dal gioco dellInghilterra. Niente di meglio per spiegare la partita: questa Inghilterra fa dormire, la partita ha fatto piangere, il Paraguay ha fatto pena. Conclusione: meglio non esserci, anche per un giapponese.
Un gol per lasciar dire a Eriksson: «Contavano i tre punti, cera molto caldo, il Paraguay è unottima squadra». Cera da scommetterci, anche senza sentirlo. Ma unInghilterra così non va molto lontano. Londa lunga del tifo inglese rischia di infrangersi nella delusione. E il popolo venuto qui, già pronto a celebrare la grandezza dei sudditi di Sua maestà, sè dovuto rituffare nella birra. Peccato, perchè ieri il tifo (posti esauriti) è stato più bello di sfida e squadra. Il caldo era previsto e prevedibile, il colpo di testa di Gamarra, dopo tre minuti, un autentico colpo di teatro che solo un ex interista poteva pensare. Beckham ha calibrato il tocco del piedino e il capitano non è riuscito a controllare listinto e, soprattutto, la direzione del pallone.
Da quel momento lInghilterra avrebbe potuto scardinare il Paraguay, incerto nella fase difensiva, un po lento a centrocampo, agguerrito (come storia e natura insegna) soltanto quando cera da cercar caviglie. Anche se, per il vero, lunico a rimetterci qualcosa è stato il suo portiere, Justo Villar, che in un maldestro intervento su Gerrard si è fatto male davvero. E magari ha chiuso il mondiale. Otto minuti soltanto: dicono le statistiche che sia stata la più veloce sostituzione di un portiere nei campionati del mondo. Il povero Villar qualcosa ha ottenuto: resterà nella storia. Il Paraguay è rimasto aggrappato alla sua pochezza e al lagnoso gioco inglese. Bobadilla, portiere di riserva, dopo un intervento da colpo al cuore, si è rifatto la reputazione andando a deviare tre palloni sparati da Lampard, lunico che abbia davvero tentato di portare gli inglesi al raddoppio. Gli altri se la sono presa comoda. Sarebbe bastato un niente, uno scherzo del destino per rimettere la partita in parità. E lInghilterra non ha cannonieri così affidabili a cui raccomandare anima e risultato. Lunico che conti stava in panchina: ad un certo punto il popolo ha invocato Wayne Rooney, quello ha accennato un sorriso, niente più. Forse con Trinidad e Tobago ci proverà. Gli altri, il fenicottero Crouch e linsipido Owen, sono stati comprimari di unopera davvero da tre soldi. Se il Paraguay avesse avuto più forza e Santa Cruz non fosse stato il fantasma del goleador che fu, anche lInghilterra avrebbe avuto qualche grattacapo e magari cercato di mettere le marce alte. Sarà davvero questa la squadra con il centrocampo più forte dEuropa? Ieri è stato il centrocampo più noioso: Gerrard potrebbe aver dissuaso qualunque compratore, Lampard ha cercato solo di mettere la firma, Beckham va a gettone: quando serve si sveglia.
Il Paraguay ha capito ed ha tentato di cambiare faccia almeno nella ripresa: il ct ha inserito Cuevas, una terza punta, il puntiglioso Valdez (cocco di Germania perchè gioca nel Werder) si è bevuto Gerrard per andare al tiro. Tutto qui.
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