La sai quella sullinnalzamento dei mari? «Sì, nei prossimi 100 anni il livello degli oceani crescerà fino a sei metri...». La barzelletta (categoria fanta-ambientalismo) ce lhanno sempre raccontata così. Invece era solo bluff. La realtà è che «il livello dei mari salirà nel prossimo secolo meno del previsto...».
Studi scientifici, più o meno «autorevoli», giungono a conclusioni opposte. Noi, nel mezzo, indecisi con chi schierarci. E col sospetto che ormai dati e ricerche siano clamorosamente manipolati per portare acqua al proprio mulino ideologico, imbarcando più finanziamenti possibili.
Il partito dei catastrofisti è però allo sbando. A proposito di acqua e mare, ha appena servito lultima eco-pagliacciata. Nature Geoscience pubblica un dossier condotto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalluniversità del Wisconsin-Madison che ci mette in guardia sullarrivo di uno «tsunami planetario»; ma ecco che il giorno dopo gli risponde Science che ha in prima pagina una rassicurante inchiesta: «Il livello dei mari salirà meno del previsto nei prossimi anni, la stima che annunciava un innalzamento record entro il 2100 si è rivelata non corretta». Capito? «Non corretta». Il professor Anders Carlson - che aveva annunciato uno scenario ispirato al film The day after tomorrow - ha sbagliato i conti...
A scoprire l«errore» sono stati gli esperti delluniversità del Colorado. Il modello «apocalittico» di Carlson prevedeva che lo scioglimento dei ghiacci di Antartide e Groenlandia entro il 2100 avrebbe fatto salire in maniera incontrollata il livello dei mari, ridisegnando le coste di tutti i continenti. Ma adesso, grazie allIstituto di ricerca artica e alpina dellateneo americano, abbiamo scoperto che si trattava dellennesimo falso allarme firmato dagli apocalittici.
«Le loro stime sono scorrette - sottolinea il coordinatore delléquipe smaschera-bufale del Colorado, Tad Pfeffer -. Soltanto un irrealistico scioglimento di tutti i ghiacciai del mondo dal ritmo vertiginoso potrebbe spiegare un aumento del livello dei mari superiore a due metri».
Lesperimento coordinato da Pfeffer ha calcolato che cosa potrebbe accadere se effettivamente i ghiacci dei Poli si sciogliessero. In questo modo si è scoperto che linnalzamento del livello dei mari richiederebbe lo scioglimento di enormi quantità di ghiaccio in tempi rapidissimi. Di conseguenza gli autori della ricerca considerano «esagerati» i modelli che prevedono un innalzamento minimo di due metri e ritengono che questi «non possono essere considerati come una plausibile ipotesi di lavoro».
A dispetto quindi delle previsioni funeste secondo cui il livello degli oceani potrebbe sollevarsi di sei metri, gli studiosi delluniversità del Colorado ritengono che anche solo un innalzamento di circa due metri sarebbe «fisicamente impossibile». Lo scenario «limite», al contrario, considera plausibile un innalzamento di pochi centimetri entro la fine del secolo.
«La conclusione del nostro studio - osserva Pfeffer - è che considerazioni fisiche molto semplici mostrano come alcune delle previsioni più ampie sullinnalzamento del livello dei mari sono inverosimili perché semplicemente non cè modo che i ghiacci possano sciogliersi così velocemente».
In sostanza - a dar credito ai modelli avventatamente anticipati dal professor Carlson delluniversità del Wisconsin-Madison - lo scioglimento dei ghiacciai della sola Groenlandia dovrebbe procedere a un ritmo 70 volte più rapido di quello attuale. A dir poco irrealistico. Circa le teorie secondo cui la temperatura in Groenlandia e Antartide potrebbe salire di oltre 15 gradi entro il 2100, gli autori della ricerca pubblicata su Science osservano che lultima volta che questo è accaduto, circa 125.000 anni fa durante lultimo periodo interglaciale, i ghiacciai hanno fatto aumentare il livello degli oceani fino a 60 metri e che questo processo potrebbe avere richiesto millenni.
«A nostro avviso - concludono i ricercatori - alcuni degli studi che prevedono laumento del livello dei mari oltre 90 centimetri per la fine del secolo non presentano alcuna evidenza glaciologica».
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