Bari più difficile del Milan? Domanda che posta così sembra avere una risposta assai scontata. No. Figuriamoci se il fanalino di coda può essere paragonato alla regina della classe. Come si fa a equiparare Okaka e l'ex Rudolf a Cassano e Ibrahimovic. Oppure a Pato e Robinho. Eppure, visto che il calcio non è una scienza esatta, la trasferta in terra pugliese nasconde moltissime insidie. Le stesse, se non di più, della partita giocata la settimana scorsa contro i rossoneri. «Certo con il Milan è stato difficile, ma lo sarà anche contro il Bari visto che per loro è una gara da dentro o fuori». Davide Ballardini così come il presidente Preziosi aveva già detto in settimana, non vuole vedere cali di concentrazione: «Affrontiamo una compagine che ad inizio anno nessuno poteva immaginare di trovare ultima. Sia per l'anno precedente sia soprattutto per gli ottimi elementi che dispone in rosa. Una squadra che ha dei valori importanti. Quindi dovremmo ripetere per attenzione, intensità e velocità di gioco la prestazione di domenica».
Tra l'altro ci sarà l'esordio di Bortolo Mutti sulla panchina dei galletti, «ma credo che in due giorni avrà portato poche novità. Giocheranno come al solito». Tanto possesso palla, con le geometrie di Almiron per sfruttare il gioco sulle fasce e la velocità di Rudolf «che se è in giornata può mettere in difficoltà chiunque». Ma sotto la Lanterna c'è già aria di derby. «Per ora non ci penso - sbotta l'ex tecnico laziale - Non effettueremo il turn-over». Quindi Eduardo in porta, Mesto e Criscito terzini con Dainelli e Kaladze centrali. Centrocampo a quattro con Rossi, Konko, Milanetto e Kucka, «che però deve migliorare nella gestione della palla ed essere più bravo in fase difensiva». In attacco Palacio con Floro Flores.
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