L’intellettuale che dà l’anima per i democratici

Leggi il curriculum e ti togli il cappello.Nella prima vita, Franklin Foer è stato columnist di Slate, New York Times, Washington Post, U.S. News & World Report, Atlantic Monthly, Wall Street Journal, New York e Foreign Policy. Nella seconda è direttore del New Republic, il più influente periodico della sinistra americana. Per vivere queste due vite, Franklin c’ha messo 32 anni. Allora l’hanno chiamato genio, prodigio, predestinato. Lui, Frank, è arrossito e ha chiuso così: «Il genio di famiglia è mio fratello minore». E quindi Jonathan Safran Foer, lo scrittore di Così lontano, incredibilmente vicino e Ogni cosa è illuminata. Foer grande, però, oggi è il ragazzo che vuole ridare l’anima ai liberal americana. Franklin è top editor dal 28 febbraio del 2006 e ha cambiato il giornale: da settimanale è diventato quindicinale, ha allungato gli articoli, ha scelto di puntare solo sull’approfondimento. «Dobbiamo far capire quello che ci sarà domani, non quello che c’è stato ieri». La sfida di Franklin, secondo il New York Times, è proprio quella di «aiutare il partito Democratico a ritrovare l’anima».

«Ha tutte le carte in regola per farlo - profetizza il fratello Jonathan - ricordo che già da piccoli mi punzecchiava con le spille delle sue patacche politiche, torturandomi con interminabili sermoni sulla Reagonomics». Lui è pronto: «L' era Bush sta per concludersi sarà molto interessante vedere cosa accadrà alle passioni scatenate dalla sua amministrazione. Noi vogliamo essere parte centrale di quel dibattito».

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