La miglior faccia dellInter lhanno vista in Europa: francesi e russi. Non i turchi. Gli amati giochi di parole di Ranieri dovrebbero spingere a un classico: Inter non perdere la Trebisonda. Che nel nostro gergo significa non perder la testa (non tanto in classifica, dove è impossibile a rigor di numeri). Per loro, per i turchi, trattasi invece della città che stasera ospiterà il penultimo turno della qualificazione Champions. Per loro è Trabzon, per i latini era Trapezus, in italiano labbiamo adeguata, ma la carta geografica parla sempre di una cittadina sul Mar Nero nel quale spera di non ghiacciarsi lInter. Una vittoria (sarebbe la 200ªin campo internazionale) porterebbe il primo mattoncino allottimismo della zoppicante stagione nerazzurra: sarebbe garantito il primo posto nel girone, che pur porta qualche piccolo vantaggio. Champions significa Europa, danari, nobiltà calcistica, quella che la squadra del Triplete vorrebbe salvaguardare nonostante gli alluvioni di campionato.
I due gol al Cagliari hanno asciugato un pizzico di pessimismo. Ma ci vorrà ancora molta strada. Il gol segnato in fuorigioco ha fatto strizzar docchio e dar di gomito a tutto il campionato nostro. Adesso lInter non si lamenterà più, è stato una sorta di passa parola che la gente nerazzurra non ha gradito, almeno quanto lennesimo (un po propiziato dallinteressato) infortunio di Sneijder. Sono stati questi gli argomenti piccanti messi in tavola da Ranieri, in attesa di imbroccare la formazione giusta. Il termine imbroccare non è casuale: vista lultima Inter, tutto è nato dal caso e per caso. Coutinho e Alvarez dovrebbero essere in campo (magari non dallinizio), ma a San Siro non erano fra gli invitati di gala. Chissà, forse ha ragione lallenatore: segnali che il vento sta girando?
Lui ne ha visti altri e non ha perso tempo per infilarsi nella polemica tanto cara ai nerazzurri. Certo con più raffinatezza di un Paolillo. Davanti a un mondo che parla di un torto subito dal Cagliari, Ranieri ha fatto loffeso. In questi casi le frasi vanno trascritte in modo didascalico: «Non c'è il giusto equilibrio a commentare le situazioni: quando gli errori erano contro di noi dovevamo pensare a risolvere i nostri problemi. Invece, con un episodio a favore, si parla di campionato falsato. Io credo, come ho già detto, che prima ci siano stati episodi dubbi contro di noi, con alcuni rigori contro non limpidissimi. Quello che è successo sabato l'ho preso solo come un segnale sportivo che magari il vento della fortuna è cambiato». Ecco, chiaro il finale. Il resto fa parte dei soliti piagnucolamenti che una grande squadra non si dovrebbe concedere: gli arbitri sbagliavano e allora tutti picchiavano sulle pecche nerazzurre, non sugli errori dei fischietti. Ora, invece... Ora lInter se la passa male più per errori suoi, che per quelli arbitrali: la realtà è sotto gli occhi di tutti. Chissà mai perchè in Europa se la cava così bene, salvo la prima partita, appunto, con i turchi. Nessun episodio contro? No, solo meriti propri.
Poi laltro dito nella piaghetta. Stavolta con ben altra ragione. Il caso Sneijder: troppi infortuni. Rischia in nazionale, paga lInter. Ranieri ha fatto intuire il dispetto societario: «Non sono infastidito per Sneijder, sono dispiaciuto. Chiaro, quando un ragazzo va in nazionale vuole giocare. Se questa è la linea bisogna saperla accettare, ma se ci fosse un grande compenso per i club in caso di infortunio, forse i medici delle nazionali ci penserebbero due volte prima di mandare in campo uno che aveva avuto qualche problemino in allenamento». Figuriamoci, ad uno solitamente prudente, comè Ranieri nella gestione dei problemi muscolari, è sembrato un affronto al buonsenso. E non solo. Ed ora lInter dovrà far da sola, senza il giocatore di maggior qualità. Stasera potrebbe ricomparire Milito, ci sarà Chivu, anche Lucio. Tutti combattenti veri, non fiorellini di campo allolandese.
I turchi misero i brividi, nel risultato, allInter di San Siro.
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