Milano - Un altro bagno. Questa volta turco. L'Inter finisce a gambe all'aria. La parola alla difesa e tutto finisce con la terza sconfitta consecutiva quando vincere conta e serve.
La Champions parte malissimo. Julio Cesar prosegue con la sua parata di papere. Lucio ancora una volta è finito nel tritatutto. Inter deludente più che mai. Poco di tutto. Di tutto un po'. Ha subito 15 gol nelle ultime sei partite. C'è da farsi venire i brividi.
Il primo tempo dell'Inter è stato figlio della batosta di Palermo: tanta confusione al potere, tutti con la voglia di rimettere a posto i cocci, ma con soluzioni non proprio da grande calcio o da squadra di altra dimensione rispetto a quella turca. L'assetto difensivo un po' più consistente ha evitato quel frusciar di vortici nell'area che in campionato hanno sconquassato i piani interisti. Difesa a quattro con tanta voglia di essere a tre, perché Jonathan non ha nulla di un terzino, piuttosto sembra ancora alle prime armi. Il centrocampo ha lasciato fare alla vena di Sneijder, ognuno affaccendato nel gestire l'orticello suo: Zanetti pensieroso e mai scattante, probabilmente preoccupato che non si creassero buchi difensivi. Cambiasso con tanta voglia di attaccare e molto meno di difendere. Zarate pasticcione fin dall'inizio anche se il primo tiro in porta, fra l'altro pericoloso, della partita è venuto dal piede suo dopo mezzora.
Ecco, questa incapacità di far male è stato il marchio dell'Inter del primo tempo: non proprio consolante. C'era da infilarsi nei pensieri di Gasperini che, negli scorsi giorni, aveva sempre messo in evidenza la capacità della squadra di andare a creare situazioni pericolose. Era l'estrema difesa. Nel primo tempo contate tre situazioni al tiro, una in fila all'altra. Certo, Pazzini s'è mangiato un gol da mettere il malumore. Sneijder ha infilato palloni e punizioni, più velleitarie che concrete.
Inter ancora da costruire, come se quell'altra degli anni scorsi fosse defunta. Strano! Certo, ieri sera le scelte sono state obbligate, guardando anche la panchina. Stankovic nemmeno in panca per un problema fisico. Bianchetti e Faraoni gli ultimi due nomi della lista. Moratti aveva detto: «La squadra non aveva mai fatto il 3-4-3 perché non aveva interpreti adatti». Qui non conta più il modulo. Il secondo tempo di ieri aveva fatto pensare meglio, Milito ha sfiorato il gol dopo aver preso il posto del deludente Pazzini. Tanto aspettare per uscirne peggio. La squadra non ha gioco e non ha neppure più pericolosità in attacco.
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