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L’Inter sa l’inglese E Adriano è pronto

Buon 2-0 sulla strada verso la Champions. Mancini: «Una trasferta positiva»

Gianpaolo Palazzo

L’Inter ha imparato bene l’inglese. Ha vinto quattro gare su quattro, liberandosi facilmente anche dell’ultima avversaria: il Portsmouth, l’unica squadra tra le avversarie battute che milita nella Premier League. A Fratton Park le scintille si vedono da subito. Dopo soli 13 minuti un colpo di testa di Adriano spedisce la palla fuori. Le insidie inglesi vengono dalla punta congolese LuaLua che prima manca di poco l’appuntamento con il pallone solo davanti a Julio Cesar, poi non può esultare perché il suo gol di testa viene annullato.
Il resto del primo tempo non regala forti emozioni, tranne un brivido per i tifosi interisti 4 minuti dopo la mezz’ora. Viafara carica il suo destro e la provvidenziale deviazione di Materazzi è fuori di un soffio. Nella ripresa due occasioni mancate da entrambe le squadre. Prima O’Neil sbaglia la deviazione in porta da pochi metri, poi Adriano non riesce a mettere la palla in rete proprio sulla linea di porta. Poco male. L’«imperatore» si fa perdonare subito. È suo il passaggio smarcante per Martins che viene atterrato in area dal portiere Westerveld. Rigore ineccepibile che Pizarro non sbaglia.
Otto minuti dopo il gol è ancora il cileno a proporre una palla a Martins che colpisce il palo alla sinistra di Westerveld. Il Portsmouth è poco incisivo ad eccezione del tiro di Pericard, sfuggito a Favalli, che colpisce l’esterno della rete. Al 77’ il gol del raddoppio. Dejan Stankovic segna con un diagonale da dentro l’area su suggerimento di Adriano, autore di una buona azione offensiva. L’ultima emozione è per Giorgos Karagounis che a pochi minuti dal termine colpisce la traversa.
Intervistato a fine gara l’allenatore Mancini giudica positivamente la trasferta interista in Inghilterra. «La squadra ha fatto cose buone e altre un po’ meno, ma l’importante è che che si continuano a vedere miglioramenti». In vista del preliminare contro lo Shakhtar l’unica cosa che preoccupa il tecnico è «incontrare una squadra che è più avanti di noi a livello fisico».

Aspettiamo ore le vere conferme.

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