L’Inter si adegua e chiede più bus

Questa volta non ci sono neppure corridoi. Inter-Udinese del 26 febbraio in programma alle ore 15, ottava giornata di ritorno del campionato di serie A, non ha alternative, impossibile anticiparla o posticiparla, ci sono di mezzo gli eterni diritti televisivi e non ci sono neppure scappatoie dell’ultima ora.
La Lega calcio ha già indicato calendari e orari delle gare, i due anticipi del sabato sono Reggina-Livorno e Parma-Fiorentina, il posticipo di domenica sera è il derby di Roma. Il blocco totale per le auto, eccetto le non inquinanti, colpisce ancora l’Inter dopo quello di due giorni fa, questa volta in modo ancor più duro, nessuna deroga. Il presidente della Regione Roberto Formigoni dopo un incontro con il Prefetto, ha inviato una lettera al presidente dell’Inter Giacinto Facchetti e a quello della Lega Adriano Galliani. E l’Inter si adegua. Verranno fermati i pullman e per proseguire verso San Siro i tifosi dovranno organizzarsi con i mezzi pubblici. Certamente l’Atm potenzierà il servizio ma occorre anche pensare ad ampie aree di parcheggio nell’immediata uscita dalle tangenziale per ospitare auto e pullman. Molto scaramanticamente all’Inter ricordano che mancano ancora diverse gare (Fiorentina, Juventus, Livorno e due partite di Champions), prima di Inter-Udinese, e l’umore e quindi la presenza dei tifosi nerazzurri sarà pilotato dall’esito di questi incontri: da ottantamila a quarantamila, la differenza non è da poco. Peraltro, a prescindere da corridoi e deroghe, i residenti del quartiere di San Siro hanno già alzato la voce: «Le deroghe di Albertini hanno permesso ai non residenti di inquinare Milano in occasione delle partite di calcio - si è lamentata la coordinatrice Silvana Gabusi alludendo ai due corridoi concessi negli orari di afflusso e deflusso da San Siro -. Qui in questo quartiere continuano a riversarsi più polveri che in qualsiasi altra zona della città. E questi cittadini non hanno polmoni d’acciaio.

In occasione di Inter-Chievo non è stata neppure istituita una task force di vigili che controllasse gli autisti di centinaia di pullman diesel dei tifosi affinché non tenessero accesi i motori».
Il 26 febbraio scongiurato anche questo pericolo.

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