Napoli - Il primo Inter-Juve della stagione va in scena in versione mascherata. Il basso profilo tenuto alla vigilia si conferma anche sul campo del San Paolo. Sia Mancini che Ranieri decidono infatti di non scoprire le carte di fronte all'avversaria blasonata: squadre imbottite di riserve e spettacolo forse rimandato al trofeo Tim di Milano (quando ci saranno anche i campioni d'Europa di Ancelotti) del 14 agosto. Il tecnico dell'Inter riserva al Napoli la squadra titolare, quello della Juve sperimenta contro la formazione di Reja il tridente Iaquinta-Trezeguet-Del Piero. Il Napoli diventa così la vittima sacrificale: i quasi titolari (manca solo l'infortunato Bogliacino) perdono 1-0 con i bianconeri grazie al sinistro a girare di Alex che suona quasi come una risposta all'affronto subito dalla dirigenza nella trattativa per il rinnovo del contratto; la squadra due dei partenopei, più vivace della prima, spaventa ma poi esce sconfitta con l'Inter per 2-0 (reti di Stankovic e Suazo, bello il suo destro a girare dal limite dell'area).
Ecco che la sfida diretta tra nerazzurri e bianconeri diventa il palcoscenico per chi il vero Inter-Juve (quello di campionato del 4 novembre) lo vedrà forse solo in tribuna. Anzi, l'ex laziale Cesar - che segna dopo due minuti e decide l'incontro (il «Birra Moretti» prende così la strada di Milano per la terza volta e pensare che l'Inter l'anno scorso arrivò ultima) - potrebbe addirittura aver già cambiato aria. Nella Juve ci sono Zebina, Andrade e Boumsong in difesa, Ranieri dà spazio a Salihamidzic e sperimenta il duo inedito in attacco Palladino-Zalayeta. Proprio l'uruguaiano, in lista di partenza, si vede deviato da Toldo sulla traversa il gol del possibile pareggio. L'Inter mette in mostra Adriano e Cruz oltre a Jimenez, poi c'è gloria per i babies (tra cui l'ungherese Filkor, fresco di convocazione in nazionale).
I napoletani, presenti in cinquantamila all'inizio anche per seguire la sfilata all'americana della squadra, lasciano il San Paolo in anticipo rispetto alla conclusione della serata. Sono loro i veri protagonisti: delusi da come De Laurentiis si è comportato sul mercato, regalano al presidente la prima vera contestazione. Lui annuncia con fierezza: «Abbiamo fatto tre acquisti, altri tre li faremo entro la fine del mercato». Ma i tifosi non si fidano più. E così davanti alle telecamere di Canale 5, la contestazione è feroce. «Basta virtualità, vogliamo una squadra degna di questa città», recita uno striscione in rima. Eloquente il buffone che troneggia in bella vista in curva B. E sul campo le cose non vanno meglio: da rivedere i titolari, più convincente il Napoli due, ma serve altra qualità. In casa bianconera il portoghese Tiago è ancora il punto interrogativo: bravo nel tocco di palla, ma prevedibile e incapace di cambiare ritmo alla squadra. In difesa continuano i test, ma nonostante la società pensi a eventuali ritocchi solo a gennaio, si spera in colpi di scena più immediati.
Nell'Inter si rivede Vieira, assente dalla finale di Coppa Italia della passata stagione. Se il francese tornerà al meglio, Mancini rinuncerà all'inseguimento di Emerson, non gradito da Moratti. Contro il Napoli l'Inter dimostra di essere come un gigante che dorme: come si muove fa paura, anche se ancora non brilla in continuità.
Ibra colpisce una traversa e crea scompiglio nella difesa del Napoli, Suazo è la nota lieta, sarà difficile togliergli il posto da titolare, Chivu deve ancora integrarsi al meglio nella difesa ancora un po' farraginosa. Ma a dieci giorni dalla finale di Supercoppa, Mancini ha tanti motivi per essere sereno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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