Da qualche tempo vedo per Genova dei manifesti con cui la Claudio Burlando pubblicizza le iniziative della sua giunta riguardanti le politiche del lavoro. Il manifesto in questione raffigura un giovane uomo che guarda fiducioso davanti a sé e sotto si legge: «Luca ora sa che qualcuno si occupa del suo lavoro».
Essendo, alla veneranda età di 56 anni, in cerca di un lavoro ho deciso di recarmi al centro per l'impiego della Provincia di Genova per saperne di più: che bello, finalmente qualcuno si occuperà anche del MIO lavoro (o solo di quello di Luca?!?). Al centro per l'impiego ho partecipato, insieme ad altre persone disoccupate, ad un incontro che aveva lo scopo di illustrare nello specifico queste novità. La delusione è stata grande. Non solo per me: lo sbigottimento era generale. In pratica, come sempre, il lavoro ce lo dobbiamo trovare noi; la novità, certo plaudibile, è che se un'azienda assume una persona con determinati requisiti (anzianità di disoccupazione, aver lavorato almeno 2 anni negli ultimi 3) riceve un bonus che va da 5.000 a 12.000 euro.
Però non ci sono iniziative mirate per mettere in contatto i disoccupati con le aziende, non ci sono canali preferenziali dove l'offerta e la domanda possano incontrarsi; soprattutto non c'è una specifica iniziativa per chi ha superato una certa soglia di età: nel mio caso ho 56 anni e si sa che le aziende fissano a 35 anni l'età massima delle persone assumibili. E di persone nella mia situazione ce ne sono tante! Allora, va bene l'incentivo, vanno bene le risorse per chi decide di seguire dei corsi di qualificazione ma quel manifesto che recita: ADESSO LUCA SA CHE C'è CHI PENSA AL SUO LAVORO mi fa davvero imbestialire.
Luca, io e tanti altri sappiamo che in realtà NESSUNO pensa al nostro lavoro, il lavoro ce lo dobbiamo trovare da soli: trovare l'azienda disponibile a farci contratti a tempo indeterminato per ricevere il bonus. Ma nessuno si occupa di creare dei canali speciali per favorire questi incontri. E, ripeto, per noi «over 40», non ci sono politiche particolari tranne quella di dare un bonus maggiore dei 5.000 euro di base. Tutto qui. Certo, meglio che niente, per carità, ma vedere quel manifesto mi fa ribollire di rabbia, mi sento presa in giro perché non è veritiero. Mi ha illusa, mi ha dato speranze che poi si sono rivelate vane.
Da tre anni sono senza un lavoro fisso. Ho lavorato quasi sempre, ma solo con contratti a termine, sostituzioni per malattia, picchi di lavoro, ecc. ecc.
Ma vedere quel manifesto mi da tanto tanto fastidio, credevo di non essere più sola, ma mi accorgo di essermi sbagliata; quel manifesto, così a ridosso delle prossime elezioni, mi fa pensare ad una subdola ricerca di voti.
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