L’INTERVISTA 4 IL CRIMINOLOGO

Professor Natale Fusaro, docente di criminologia all’Università La Sapienza di Roma, quanto incide il clima sui delitti?
«Non ci sono studi scientifici condotti su campioni per verificare la correlazione tra il fenomeno climatico e l’aumento dei delitti».
E dunque?
«Non si può stabilire una teoria in base alla quale con il cambio di stagioni aumentano i delitti».
Ma in pratica?
«Nel concreto sembra invece che ci sia un aumento di criminalità nel momento in cui avvengono bruschi cambiamenti climatici, soprattutto quando si passa dal freddo al caldo».
In sostanza gli sbalzi di temperatura hanno un peso sulla psiche umana?
«Anche statisticamente, sembra di sì. Comunque l’aumento improvviso delle temperature, soprattutto l’improvviso passaggio dal freddo al caldo può comportare una minore resistenza allo stress».
Quindi meno freni inibitori di fronte a situazioni sgradevoli?
«Una delle conseguenze è la minore risposta di resistenza agli stati pulsionali».
Dunque, anche i più impulsivi dominano meglio le proprie ossessioni durante la stagione piena?
«Nelle stagioni il fisico si abitua a una determinata luce del giorno, a orari collegati ai ritmi di vita quotidiana. Quando arrivano gli sbalzi, questo equilibrio viene stravolto ed è possibile che ci possa essere una minore capacità di offrire risposte congrue a eventi che potrebbero far determinare la cosidetta azione bassa».
Quella cioè più viscerale, come accade nell’omicidio passionale?
«Esatto. Ma attenzione, gli stati emotivi e passionali non riducono né aboliscono l’imputabilità penale. Semmai, essendo frutto di una situazione momentanea e non patologica, possono essere tenute in considerazione come attenuanti».
In questi giorni è quotidiano l’omicidio passionale o familiare.


«Guardi però che questi delitti sono avvenuti anche in un contesto invernale serio. Purtroppo la società deve fare i conti con modelli, ruoli, compiti completamente cambiati. E ci sono soggetti che hanno difficoltà ad accettare il cambiamento. Una condizione che determina stress e tanta rabbia».

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