L’INTERVISTA 4 GUIDO CROSETTO

Bala Mourghab L’onorevole Guido Crosetto è il primo sottosegretario alla Difesa a scendere in trincea dalla fine della Seconda guerra mondiale. L’ha fatto a Bala Mourghab visitando i camminamenti e i rifugi scavati dagli alpini della Taurinense e commentando, un po’ stupito, gli sforzi dei nostri soldati con Il Giornale. Prima però era passato da Kabul.
Come le avevano descritto nella capitale la situazione a Bala Mourghab?
«Quando a Kabul ho incontrato il generale David Petraeus e gli ho chiesto un giudizio sull’attività del nostro contingente lui mi ha parlato di quanto sta facendo a Bala Mourghab e alla fine ha commentato con tre parole: “a tremendous effort”, un risultato tremendo. Adesso mi rendo conto di quanto abbia ragione».
Perché è venuto sul terreno?
«Una cosa è leggere i risultati conseguiti nei rapporti, un’altra è vederli di persona stando accanto a questi uomini. Ho voluto venire a Bala Mourghab proprio per questo, e il risultato è veramente superiore alle aspettative».
In che senso?
«Nell’ultimo anno si è molto parlato della nuova strategia anti-insurrezionale, ma qui si è già vicini a realizzarla. Qui i talebani avevano espulso dai villaggi 7.000 mila abitati sottoponendoli a vessazioni e minacce continue. I nostri soldati stanno facendo quello che bisogna fare in tutto l’Afghanistan: stare sul territorio, difendere la popolazione e permettere la nascita di una nuova economia.
Questo comporta scontri anche sanguinosi...
«Qui i nostri militari sono venuti a difendere una popolazione che di fatto era stata scacciata dalle proprie case. I nostri soldati in questo momento sono la miglior garanzia di sopravvivenza per la popolazione. E sono anche amati altrimenti i civili continuerebbero a starsene lontani».


La strategia è quella giusta, allora?
«Il ritorno della popolazione civile è particolarmente importante perché si svolge a ridosso delle elezioni parlamentari di metà mese. Grazie allo sforzo del nostro contingente qui si voterà in un clima di normalità».

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