Un tipo coriaceo, Mario Resca, direttore per la Valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero di Sandro Bondi. A fine luglio ha proposto di «far viaggiare» i Bronzi di Riace come ambasciatori dellarte italiana nel mondo e ha incassato un «no» dal sovrintendente della Calabria. Ha allora proposto di far viaggiare i Giganti di Monte Prama, tra le più antiche statue mediterranee, rinvenute a Cabras (Oristano) nel 1974, e databili tra lVIII e il X secolo a.C.: la risposta del sindaco di Cabras e dal deputato Mauro Pili (Pdl) è stata ancora «no». Alla fine si è aggiunto pure Bondi, che ha sostenuto che i Giganti devono restare in Sardegna, per «diventare punto di riferimento del turismo italiano e internazionale».
Resca, perché sceglie sempre statue «inamovibili»?
«Diventano inamovibili solo quando cè una polemica. Ed è questo che cercavo: la polemica, il dibattito. Dico di più: di questi due casi se ne parla solo sotto provocazione. Il resto del tempo, si coprono di polvere. I Giganti, poi, chi li conosceva prima che io li riportassi alla luce in questi giorni? La scorsa settimana a Cagliari i sovrintendenti mi hanno chiesto: ci dia una mano a farli conoscere. Come vede, lo sto facendo».
Intendevano farli conoscere, non strapparli dalla Sardegna...
«I Giganti appartengono alla Sardegna, e io certo non intendo strapparli da lì. Intendo farne un vessillo della cultura sarda. La strumentalizzazione in atto non ha fini culturali, ma solo campanilistici. In Sardegna la stagione turistica si è accorciata, i turisti sono sempre meno, compreso quelli nei musei, un modo di riportarli lì è promuovere la cultura locale: anche organizzando mostre dedicate ai Giganti, in Italia così come nel mondo».
I turisti non potrebbero recarsi fin da subito in Sardegna?
«Dati alla mano, ho ragione io. Perché, nonostante i Bronzi, il Museo di Reggio è in calo di visitatori da dieci anni? Perché i Giganti non li conosceva nessuno? Le dico una cosa a cui credo molto: non basta possedere le opere. Bisogna valorizzarle. Tutti i musei italiani, pubblici e privati, in un anno fanno 93 milioni di visitatori. Quelli della Germania 125. E noi abbiamo molta più arte di loro. Va però valorizzata e comunicata, non solo a livello locale».
Va bene. Come?
«Perché il successo di Caravaggio? A Porto Ercole e al Quirinale: migliaia di visitatori per vedere unopera soltanto. È stato fatto un lavoro di valorizzazione, di comunicazione. Si sono mossi studiosi, si è creato unatmosfera, un dibattito e persino una bibliografia».
Mostre-evento, è laccusa: solo «spot».
«Rispondo: va bene. Lasciamo i Bronzi in Calabria, i Giganti in Sardegna, e vedremo quante folle andranno a visitarli. Larte non è di pochi specialisti.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.