Il Qatar pensa in grande e non pone limiti alla provvidenza. Dove il soccorso divino va letto nell'ottica di illimitata disponibilità economica. Il segretario generale della federcalcio Saoud Al Mohannadi traccia le linee guida del progetto che porterà il Qatar a organizzare la Coppa del Mondo del 2022 e sul nome del prossimo allenatore non sembra nutrire il minimo dubbio. «Abbiamo un'intesa di massima con Pep Guardiola (foto), che lascerà il Barcellona in estate e costruirà pezzo dopo pezzo la squadra che ci porterà ai mondiali brasiliani del 2014».
Per il tecnico catalano a Doha si parla di un contratto di almeno 11 anni a 20 milioni l’anno.
«Avevamo interpellato Lippi, ma i suoi rappresentanti ci hanno risposto che non era interessato all'idea. A quel punto abbiamo ragionato su personaggi che in passato avevano giocato nella nostra lega».
Guardiola ha militato nell'Al Ahly dal 2003 al 2005, sfidando in campo Batistuta, Caniggia e Hierro, e conquistando il titolo di miglior calciatore straniero esordiente. Ha lasciato il segno.
«Non solo. Conosce bene l'ambiente ed è anche da qualche mese ambasciatore del progetto Qatar 2022».
A Doha l'attuale tecnico del Barcellona lavorerà su una sorta di Masia in miniatura. Un laboratorio di giovani chiamato “Aspire Academy”, costruito con ragazzini di belle speranze selezionati ai quattro angoli del mondo (indigente).
«Il testimonial dell'accademia è Leo Messi. Una garanzia per far comprendere all'occidente quanto la nostra passione per il calcio sia genuina e soprattutto responsabile».
L’attuale ct del Qatar, il francese Bruno Metsu, già timoniere della rivelazione Senegal nel 2002, è stato esonerato ma non abbandonerà il medioriente.
«Abbiamo bisogno di teste pensanti per alimentare i nostri piani. Avrà modo di rendersi utile. Vorremmo coinvolgere in questa avventura anche Gabriel Batistuta e il portoghese Carlos Queiroz, ex del Real Madrid».
E sulla calendarizzazione dell’evento 2022, legata al clima torrido qatariota?
«È la Fifa che deve decidere, noi rimaniamo alla finestra. Se si vuole giocare in inverno non ci sono problemi. Altrimenti attueremo il progetto di climatizzazione degli impianti sportivi. C'è tutto il tempo a disposizione per ragionarci sopra».
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore Responsabile,
con riferimento all'articolo siamo con la presente a precisare e richiedere in nome e per conto della Qtara Football Association (QFA) e del suo segretario generale, sig. Saoud Al-Mohannadi, quanto segue.
Il sig. Saoud Al-Mohannadi - al pari di qualsiasi altro dirigente, collaboratore e/o dipendente della QFA - non ha mai rilasciato alcuna intervista eo dichiarazione al Giornale.it.
Il contenuto dell'articolo è pertanto destituito di ogni e qualsiasi fondamento, oltre che lesivo del nome, dell'immagine e della reputazione della QFA e, in particolare, del suo segretario generale sig. Saoud Al-Mohannadi.
Le presunte dichiarazioni attribuite al sig. Saoud Al-Mohannadi, peraltro in virgolettato, non rispondono in toto al vero e hanno creato un grave danno alla QFA e al suo segretario generale.
Con particolare riferimento poi alla dichiarazione attribuita al sig. Saoud Al-Mohannadi nell'articolo in questione: "Abbiamo un'intesa di massima con Pep Guardiola, che lascerà il
Barcellona in estate e costruirà pezzo dopo pezzo la squadra che ci
porterà ai mondiali brasiliani del 2014", la QFA e il sig. Saoud Al-Mohannadi, pur nutrendo stima professionale e amicizia con l'attuale tecnico del club catalano, negano categoricamente di aver avuto alcun contatto con il sig. Guardiola in merito alla possibilità di allenare la propria squadra nazionale maggiore. E' peraltro proprio notizia ufficiale di ieri che il sig. Guardiola ha raggiunto un accordo con il Fc Barcellona per il rinnovo del proprio contratto sino a tutto il prossimo 30 giugno 2012.
Avv. Ettore Mazzilli
La replica del Giornale
"Nell'articolo non vi è assolutamente nulla di lesivo nei confronti della federazione qatariota e del movimento sportivo del Qatar in genere. Le frasi raccolte rappresentano il pensiero espresso da un alto dirigente della federcalcio di Doha e riportate, prima ancora che dall'estensore dell'articolo, dal quotidiano qatariota Al Sharq e ripreso contestualmente in Spagna (dal quotidiano As).
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