L’INTERVISTA 4 VALERIO ASPROMONTE

Appena il tempo di digerire la delusione degli sciabolatori (Tarantino, migliore degli uomini, fermato ai quarti dal coreano Won, che poi ha vinto il titolo, Occhiuzzi e Samele eliminati agli ottavi, Montano addirittura fuori subito con il romeno Dolniceanu. Tra le donne Irene Vecchi ha chiuso la sua corsa ai quarti, mentre la Marzocca e la Bianco si sono fermate agli ottavi e la Di Transo ai sedicesimi. Successo all’americana Zagunis) e oggi tocca ai fiorettisti provare a farci ritrovare il sorriso ai Mondiali di scherma entrati nel vivo ieri al Grand Palais di Parigi. Restare a secco oggi sarebbe davvero imperdonabile. Almeno in sei hanno la medaglia a portata di mano: Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Andrea Baldini, Andrea Cassarà. E Valerio Aspromonte, ventitreenne romano, matricola terribile della squadra maschile al quale chiediamo sensazioni alla vigilia del suo esordio mondiale.
Valerio, arrivi al Mondiale forte del 2° posto agli Europei di Lipsia. Sai gestire le emozioni forti...
«Sono tesissimo. Certo, a Lipsia ho dimostrato di sapere reggere all’emozione, ma era una situazione diversa».
Arrivare al primo mondiale già da favorito non deve essere facile...
«Ho avuto un assaggio dell’atmosfera. Rispetto agli Europei, o a una gara di Coppa del Mondo, già i primi assalti del tabellone a 64 sono difficilissimi. Chi, come me, è numero 5 del ranking normalmente non incontra uno schermidore molto forte. I maestri mi dicono: pensa che sia una gara normale. Ma non so se ce la faccio. Anche perché l’esordio non arriva in un palazzetto normale, ma in una struttura bellissima come il Grand Palais, 3000 spettatori. Un’agitazione supplementare...».
Conti più sulla gara individuale o su quella a squadre?
«A livello individuale la gara è molto difficile, siamo una decina di atleti che possiamo vincere la gara. Nella gara a squadra abbiamo forse più possibilità».
Gli avversari più pericolosi?
«I cinesi che come noi hanno tre uomini tra i primi dieci e i padroni di casa francesi, soprattutto nella gara a squadre».
Incontrerai al primo assalto il polacco Zawada.

Lo conosci?

«Sì, abbiamo fatto diversi assalti, è un avversario ostico che non molla mai la presa. Lo ripeto, sarà difficile già dall’inizio».
E se vai avanti, ai quarti avrai Cassarà.
«Sarebbe un bel derby. Speriamo di arrivarci...».

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