Dottor Speciani, lei è immunologo e esperto di nutrizione, mangiano così male i milanesi?
«Cadono in molti tranelli, un po per la loro tradizione. Molti rifiutano il pesce dicendo di non essere gente di mare».
Lerrore più diffuso?
«Saltare la prima colazione, accontentarsi di un caffè (magari con la brioche). Studi recentissimi del World Cancer Research Fund (WCRF), il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, dimostrano che una colazione ricca (non di cibi spazzatura) ma di alimenti freschi e ben bilanciati riequilibra linfiammazione del corpo e linsulina».
Cosa vuol dire?
«Quando luomo primitivo non aveva da mangiare nellorganismo scattava una reazione difensiva per conservare i grassi, succede così anche oggi. Gli studi del WCRF dimostrano che insulina alta e infiammazione corporea sono le più importanti concause delle malattie cardiovascolari e dei tumori».
Altri sbagli a tavola?
«La carenza di cibi crudi, vitali e colorati, ricchi di vitamine e sali minerali. Dovrebbero essercene in ogni pasto. Un altro errore è il rifiuto dei cibi integrali, considerati da poveri».
E poi il non privilegiare il pesce
«Esatto. I milanesi amano la carne, i salumi, i formaggi e li accompagnano volentieri con crackers e pane bianco.
E i carboidrati?
«Vanno bilanciati con le proteine ad ogni pasto per evitare leccesso di infiammazione. Lapporto ideale di proteine è di 1 grammo per chilo di peso a persona».
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