L’INTERVISTA ATTILIO SPECIANI

Dottor Speciani, lei è immunologo e esperto di nutrizione, mangiano così male i milanesi?
«Cadono in molti tranelli, un po’ per la loro tradizione. Molti rifiutano il pesce dicendo di “non essere gente di mare”».
L’errore più diffuso?
«Saltare la prima colazione, accontentarsi di un caffè (magari con la brioche). Studi recentissimi del World Cancer Research Fund (WCRF), il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, dimostrano che una colazione ricca (non di cibi spazzatura) ma di alimenti freschi e ben bilanciati riequilibra l’infiammazione del corpo e l’insulina».
Cosa vuol dire?
«Quando l’uomo primitivo non aveva da mangiare nell’organismo scattava una reazione difensiva per conservare i grassi, succede così anche oggi. Gli studi del WCRF dimostrano che insulina alta e infiammazione corporea sono le più importanti concause delle malattie cardiovascolari e dei tumori».
Altri sbagli a tavola?
«La carenza di cibi crudi, vitali e colorati, ricchi di vitamine e sali minerali. Dovrebbero essercene in ogni pasto. Un altro errore è il rifiuto dei cibi integrali, considerati “da poveri”».
E poi il non privilegiare il pesce
«Esatto. I milanesi amano la carne, i salumi, i formaggi e li accompagnano volentieri con crackers e pane bianco.

Al contrario dovrebbero preferire il pesce, ricco di omega 3 e omega 6 capace dunque di bilanciare un’alimentazione troppo ricca di omega 6 (quando si esagera con carne e salumi)».
E i carboidrati?
«Vanno bilanciati con le proteine ad ogni pasto per evitare l’eccesso di infiammazione. L’apporto ideale di proteine è di 1 grammo per chilo di peso a persona».

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