Cronache

L’INTERVISTA FERRECCIO

«Sono nato durante la sparata per la Madonna del Suffragio il 9 settembre! Quest'anno compio 60 anni, i fuochi li ho nel sangue! - Spiega ridendo Carlo Ferreccio, per gli amici “Charlie”, l'ultimo artigiano ligure fabbricante, per professione di fuochi d'artificio ad Avegno, sulle alture di Recco. - Mio fratello, per il mio terzo compleanno, ha organizzato una piccola sparata con i “mascoli” che, al momento dell'accensione, per un imprevisto, hanno fatto un'enorme fiammata. Il destino volle che io fossi lì vicinissimo, seduto dentro una carriola; mia madre, vedendo la scena, si mise le mani nei capelli pensando già al peggio, invece io davanti a quello spettacolo ridevo divertito, rimanendo illeso. Dopo un inizio così non potevo che costruire fuochi per il resto della mia vita!».
Da bambino Ferreccio, dopo le sparate, andava a cercare i mortaretti inesplosi per smontarli e capire come erano costruiti e caricati; incomincia a lavorare con i Mosto, famiglia recchese di veri professionisti, costruttrice di materiale pirotecnico. Anche gli appartenenti alla scuola napoletana come Licardo, Scudo, Farinaro e Vallefuoco, insegnano a Ferreccio i segreti di questo mestiere, pericoloso, ma affascinante. «Ho frequentato l'istituto Tecnico dai Salesiani - spiega “Charlie” - dove ho studiato chimica e fisica e ho potuto capire molti concetti, che poi nella mia professione, mi sono serviti per inventare, con l'aiuto della fantasia e della passione, varianti sulle polveri da sparo e le loro varie composizioni. Sono specializzato in “fuochi a giorno”, in questo settore, non avendo l'ausilio del colore, per creare gli effetti speciali, bisogna seguire una cadenza precisissima, micrometrica. Abbiamo ideato e realizzato «fuochi d'acqua» che vengono posizionati in mare aperto dentro appositi contenitori; nei momenti dell'accensione e dell'esplosione, creano effetti scenografici fantastici. Nel vederli si ha la sensazione che escano dall'acqua!».
Ferreccio è rimasto l'unico ligure che porta avanti la tradizione dei «mascoli» ed è il primo in Italia per i fuochi a giorno. Oggi vivere di soli fuochi d'artificio si può, anche se non è per niente facile. Il lavoro è concentrato quasi esclusivamente nei mesi estivi e anche in Liguria la concorrenza dei paesi dell'Est come la Cina, sta mettendo a dura prova la scuola pirotecnica ligure e napoletana. «Io lavoro a Napoli, dove ho tanti amici; per i prodotti che vendiamo in Liguria, assembliamo il materiale ad Avegno dove ho tre collaboratori. Abbiamo clienti un po' ovunque, chiaramente nelle regioni meridionali ne abbiamo di più, perché le feste tradizionali sono più numerose che al nord. Purtroppo le fabbriche nate in Cina, costruiscono prodotti in serie a costi molto inferiori ai nostri, ma devo dire che poi gli effetti scenografici sono sempre uguali tra loro.

A Recco, ogni quartiere ha sempre fatto sparate diverse, nei colori e nella scenografia, perché noi italiani possiamo vantare l'originalità e la nostra l'estrosa fantasia, che ci ha sempre distinto ci permette di creare effetti sempre diversi, cambiando colori, forme e disegni per sbalordire, chi con il naso all'insù, guarda queste magnifiche figure».

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