L’INTERVISTA IL FRATELLO

Milano «Com’è Federico? È un ragazzo come tanti. È uno che corre, gioca, si muove. È uno che un medico in tutta la sua vita non l’aveva mai visto. E ci hanno appena detto che per lui non ci sono più speranze».
Sono le dieci del mattino, sul marciapiede di fronte alla clinica Santa Rita il fratello di Federico è pallido, tirato. Ha viaggiato di notte, in auto, con i genitori, dopo che la telefonata di una professoressa aveva lanciato l’allarme. E da quando sono arrivati alla Santa Rita cercano di capire cosa è successo.
Cosa vi hanno detto gli insegnanti?
«Che è successo tutto all’improvviso. Era tranquillo, stavano per strada, quando ha detto di non sentirsi bene, che aveva bisogno di andare in bagno. Gli hanno detto di aspettare, ma lui ha detto che non ce la faceva. Allora è entrato da Mc Donald’s. Quando è uscito stava malissimo, è caduto a terra. A quel punto hanno chiamato l’ambulanza».
E i medici cosa vi hanno detto?
«Che gli esami hanno rivelato l’esistenza di un angioma nel retro del cervello».
Non ne sapevate niente?
«Assolutamente nulla. Ripeto, Federico era un ragazzo sanissimo».
È possibile che l’assunzione di droga o alcol abbia scatenato l’emorragia?
«Ma quale droga... Gli esami sia tossicologici che alcolici sono negativi. Mio fratello non aveva preso niente. Ce l’hanno detto i medici».


Ma quella dei medici è probabilmente solo una pietosa bugia, perché le analisi dicono che il ragazzo è positivo al test della cannabis. E per i medici della Santa Rita è verosimile che la droga abbia concorso a scatenare la tragedia.

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