L’INTERVISTA GABRIELE ALBERTINI

Onorevole Albertini, si è appena concluso il suo primo mandato all’Europarlamento. Un bilancio del lavoro svolto?
«Il Parlamento europeo ha approvato il 30 marzo scorso, il regolamento di cui io sono il relatore, sui diritti dei passeggeri che viaggiano su autobus e pullman. Ho promosso un rapporto sul trasporto ecosostenibile, apprezzato dal commissario ai Trasporti Barrot. Con Barrot siamo anche riusciti ad evitare che i ritardi del governo Prodi sul Corridoio 5 non facessero perdere all’Italia i fondi stanziati per l’opera».
A proposito di trasporti, cosa può fare in Europa per il Nord Italia, ovvero Malpensa e Linate?
«Insieme ai deputati della Lega ho votato contro il provvedimento della commissione Trasporti sul congelamento della liberalizzazione degli slot. Abbiamo ottenuto la riduzione del blocco da due anni a sei mesi. Certo, Malpensa è stata penalizzata da Cai - con la sua scelta di puntare su Fiumicino - che non può, però, impedire agli altri vettori di operare su certe rotte. Solo in Italia si assiste al paradosso per cui in attesa di Expo si chiudono gli aeroporti mentre ovunque si aprono e potenziano».
Prossimo obiettivo?
«Sviluppare un canale di rapporto privilegiato tra le città e l’Unione europea, saltando l’intermediazione delle regioni. Su 192 milioni di stanziamento europeo Milano ne ha ottenuti 23 milioni per il progetto della centrale operativa del traffico e di Ecopass. La Regione ha sempre il dovere di distribuire i fondi tra i vari Comuni a seconda delle necessità, mentre si potrebbe migliorare la prospettiva su Milano avendo un’interlocuzione diretta tra città, o meglio tra aree metropolitane ed Europa. Porterebbe un dialogo più efficace, anche sul piano economico».
A proposito di problematiche del territorio, cosa si può fare per l’emergenza rom?
«In questo caso ha ancora più senso parlare di città metropolitana che di singolo Comune: nel Nord si concentra l’88% di tutti gli immigrati in Italia, una vera e propria emergenza. È chiaro che la Ue dovrà affrontare il problema: nel Nord Italia bisogna sicuramente creare le condizioni per impedire nuovi arrivi e ridurre la presenza degli immigrati sul territorio. Come? Intensificando i controlli e respingendo chi è irregolare: basta applicare la disposizione europea che consente di espellere chi è da più di tre mesi sul nostro territorio senza essere nelle condizioni economiche per mantenersi.

Obiettivo è “snellire” i campi e impedire la creazione di nuovi».
Una buona ragione per votarla?
«Aver dato dimostrazione come sindaco (1997-2006) e come eurodeputato di essere attivo, determinato, di lavorare con impegno e con capacità».

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