L’INTERVISTA GIORGIO PANARIELLO

Per sua stessa ammissione, Giorgio Panariello non è ma stato «un grande sportivo». Quindi vederlo prendere a cazzotti l'aria, con due telecomandi al posto dei guantoni, è quasi normale. Ma questo, ovviamente, succede in uno spot televisivo.
Panariello, lei è un atleta da salotto?
«Mah, io sono un atleta già nella vita, perché ho un fisico predisposto, faccio sette, otto sport di fila, dallo sci al basket, scusi non si vede?».
Quindi prima di prendere in mano un telecomando è già allenato?
«Beh, un minimo di riscaldamento ci vuole, se uno non si prepara si fa male».
E lei si è mai infortunato giocando?
«No... Anche questi giochi, come tutti i giochi, bisogna saperli dosare. Se si sta per quattro ore davanti a una consolle, poi viene il mal di testa...».
Ma dica la verità: preferisce gli sport reali o quelli virtuali?
«Beh, io sono uno che quando fa una partita a dama, si deve subito fare una doccia perché sudo e mi dà fastidio».
Giocando si può conoscere la propria (presunta o reale) età fisica. La sua qual è?
«La prima volta che ho fatto una partita simulata, anche se non con la Wii, mi hanno dato 78 anni. Ora sono ringiovanito: sono sceso a 56...».
La cosa peggiore di questo gioco?
«I bambini... perché devo dire che con gli adulti non ho mai avuto problemi, ho persino battuto il direttore commerciale della Nintendo in una partita di tennis virtuale. Ogni volta che mi metto a giocare con i ragazzini invece ho sempre un sacco di difficoltà».
Perché mai?
«Da una parte mi trattengo, perché sono piccini, dall'altra sono loro a mettermi in difficoltà, perché hanno molta più manualità. Così ogni volta devo ricorrere a vari trucchetti, come aumentare il mio punteggio appena si girano...».


Una gara con la Wii la farebbe il suo “uomo Vogue”?
«Certo, anche se lui preferisce i locali vip... Però, sportivo com'è come potrebbe rinunciare? Verrebbero anche a lui gli addominali a tartaruga, però quelli con la tartaruga rovesciata, perché poi questi giochi ti fanno venire il fisico da capotavola...».

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