«Si può provare, mi sembra giusto». Giuseppe Povia, cantante, milanese, idolo dei ragazzi, non la vede affatto male la svolta di Milano sullalcol. E lo fa a ragione veduta.
Giuseppe, ti ricordi la fase della tua movida milanese?
«Come no, nei locali, allIdroscalo, le birre, gli spinelli, ma non lo facevo con la testa. È la fase dellinvulnerabilità, quella in cui pensi io sono diverso, ma la colpa non è dei ragazzini».
Di chi allora?
«Questi genitori stanno sempre fuori, e permettono tutto ai figli. E il bere, il fumare, diventano lo strumento più facile per sfogare la rabbia. Io ho fatto la comunità, so cosa succede nella testa di un ragazzo».
Quindi sei favorevole allordinanza per multare i ragazzini che bevono?
«Lordinanza non la conosco, ma si diceva in medio stat virtus, no? Ecco, penso che si possa provare. Se il messaggio è ragazzi non esagerate va bene, anche se devo dire che forse più del consumo di una birra è leffetto quello che dobbiamo controllare»
E come si può fare?
«Voglio dire che se bevi una birra o cinquanta è diverso, e che forse sarebbe il caso di fare lalcol test, e punire chi supera il limite, anche se a 16 anni guidano solo il motorino. Dovremmo ricordare al sindaco che anche una bottiglia di acqua gelata può fare male. Sono gli eccessi da evitare».
Insomma, cè un rischio proibizionista, di rendere ancora più attraente quel che è vietato?
«Certo che cè il rischio, e poi i ragazzi hanno comunque la possibilità di fare quel che vogliono a casa loro. Però ripeto, se vediamo in buon fede il messaggio, se diciamo non esagerate invece che non consumate alcolici, allora mi sembra giusto».
Qual è oggi il pericolo?
«La cocaina e lalcol sono oggi il vero problema per i ragazzi. Gli spinelli sono considerati superati, e leroina sembra debellata. Poi non è una droga che induce alla socialità. La cocaina invece ha la fama di droga figa».
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