L’INTERVISTA PINOTTI

Roberta Pinotti, che effetto fa essere l’ombra di Ignazio La Russa?
«Preferisco definirmi responsabile della Difesa per il Pd...».
La sua giornata da ministro ombra.
«Be’, per esempio: visita all’Arsenale della Spezia, relazione per l’istituto nazionale studi della Difesa francese, poi una lezione agli alti ufficiali...».
Cose che potrebbe fare anche da deputata nonché ex presidente della Commissione Difesa alla Camera.
«Se vuole che le parli male del governo ombra ha sbagliato persona».
Lo ammetta, è solo un poltronificio per tenere a bada le correnti.
«Fosse così sarebbe bastata una semplice segreteria. No, questa è una struttura che non è mai esistita».
La fece Occhetto nell’89, fu un fallimento.
«Noi svolgiamo l’attività che una volta svolgevano i dipartimenti di partito».
Ci sono i coordinamenti, le direzioni, i gruppi parlamentari...
«Le proposte di legge alla Camera e al Senato, per esempio: prima si facevano a capocchia. Ora quelle che provengono dal nostro Consiglio dei ministri diventano impegnative».
Quindi è lì che si decide la linea politica?
«No, nel Coordinamento».
Allora vi riunite per fare proposte di legge?
«Anche, ma quelle dovrebbero farle i parlamentari».
Scusi ma non si capisce che fate.
«L’obiettivo non è solo fare opposizione, ma costruire una prospettiva, attivare politiche all’interno del partito».
Ah, ecco, alla Nanni Moretti: vedo gente, faccio cose...
«Prenda la sicurezza: si concordano riunioni a livello territoriale, si creano collegamenti fra i livelli locali e nazionali...».
E poi i ministri veri vi ascoltano?
«Ma non è consociativismo».
Con La Russa poi saranno risse.
«Mica vero, sulle questioni importanti mi consulta, mi informa. E se io riscontro problemi in situazioni di rilievo glieli segnalo».
E poi serve fare il ministro ombra. Se mai Veltroni dovrà formare un governo vero c’è il caso che vi lasci la poltrona.
«Se ci ha affidato questi incarichi immagino ritenga che siamo competenti in materia e ce la possiamo giocare, ma certo tutto dipende da come uno se la gioca».
Per il momento c’è già chi chiede un rimpasto.
«Queste sono decisioni che spettano al presidente del consiglio, Veltroni naturalmente».


Ma se lei deve andare in missione per il governo ombra il parlamento considera giustificata la sua assenza?
«Assolutamente no, se non vado in Aula perdo l’emolumento».
Vabbè, ma il Pd vi paga il disturbo.
«No, guardi, è una fregatura: ci si fa solo più mazzo, a gratis».

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